I “valori inclusivi”, mortali e mortiferi, dell’Occidente
Era una raffigurazione blasfema dell’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci? Sì lo era, anzi no era una rappresentazione di un banchetto pagano, o forse era il richiamo ad un dipinto “Il festino degli dei” dell’artista del ‘600 Harmensz van Bijlert come, del resto, ci ricorda Fan Page per cui solo i cattolici ed i sovranisti hanno interpretato erroneamente.
Tra le scuse del Comitato Olimpico internazionale, le precisazioni ed i distinguo della direzione artistica della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, un dato é evidente e sotto gli occhi di tutti: l’assunzione, a modello di riferimento, di una umanitá irriconoscibile che si é ecclisata, che ha rinunciato a vivere e che si é suicidata con le proprie mani.
Il Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, con le sue affermazioni banali e retoricamente vuote, ha elogiato quanto avvenuto, dal momento che rappresenterebbe i “valori inclusivi” dell’Unione Europea.
Ora, a parte il fatto che nessuno si interroga mai sul loro fondamento filosofico, ha ragione il filosofo e giurista tedesco Carl Schmitt (1888–1985) quando, nella sua opera degli anni ’60 del secolo scorso intitolata “La tirannia dei valori”, afferma come ogni valore postuli sempre un giudizio di disvalore nei confronti di tutto ció che gli si oppone, sfociando in questo modo in una vera e propria “tirrania dei valori” (Hartmann), o meglio di alcuni valori, ovvero quelli che si oppongono al principio di realtá.
La raffigurazione scenica di Parigi diventa, in questo modo, l’emblema dell’accoglimento pieno della modernità la quale, negando la natura dell’uomo determinata da una sua essenza, fa proprio il concetto gnostico di una natura indeterminata che l’uomo puó plasmare a proprio piacimento (Pico della Mirandola). La persona umana non si autodetermina piú “secundum esse”, bensí unicamente in forza del “velle volutum” della propria volontá, trovando ordinamenti, e quello francese piú di tutti gli altri, che assecondano l’evoluzione dello stesso principio personalistico ispirato al pensiero decostruzionista e post–strutturalista.
É scandaloso, peró, che la Santa Sede, ad oggi, non abbia assunto una posizione ufficiale di condanna (in ragione del fatto che molti cattolici hanno percepito la raffigurazione come blasfema), al di lá della giusta presa di posizione espressa dalla Conferenza episcopale francese.
Al contrario, ci hanno pensato la Repubblica islamica dell’Iran (nella fede islamica, in particolare nel Corano, Cristo é ritenuto un grande profeta), che ha convocato l’Ambasciatore di Francia a Theran, e la prestigiosa Università “al–Azhar” del Cairo, in Egitto. Quasi tutti, tranne Victor Orban ed alcuni politici a titolo personale, sono stati vergonosamente silenti. Non si possono mica mettere in discussione i “valori inclusivi”, mortali e mortiferi, dell’Occidente…
Prof. Daniele Trabucco – Costituzionalista
Non è possibile che nemmeno il vescovo di Roma non abbia detto nulla, e l’Iran si sia espresso contro…. cmq è stato uno spettacolo vomitevole assurdo blasfemo.