17 agosto – “Dante” Monti ha così recitato fiscalmente per noi:
“PER ME SI VA NE LA CITTÀ DOLENTE,
PER ME SI VA NE L’ETERNO DOLORE
PER ME SI VA TRA LA PERDUTA GENTE.
GIUSTIZIA MOSSE IL MIO ALTO FATTORE:
FECEMI LA DIVINA POTESTATE,
LA SOMMA SAPIENZA E
‘L PRIMO AMORE
DINANZI A ME NON FUOR COSE CREATE
SE NON ETTERNE , E IO ETTERNO DURO ,
LASCIATE OGNI SPERANZA O VOI CH’ENTRATE.”.
Chiunque, solo per un attimo, avesse creduto alle speranze accese da “Repubblica” è stato servito, di pelo e contropelo , presso il famoso salone “Mariuccio da Varese”.
Cos’è mai la “pressione fiscale”, se non un apostrofo nero tra le parole “ti conduco al cimitero”?
Evviva i burosauri allo sgovermo del Paese!
guglielmo donnini
al posto di “Giustizia” ci và “speculatio”