‘Allontanarsi dalla linea gialla, è in arrivo il treno arcobaleno”, dice la voce dell’Atac in una delle stazioni di Roma. E sui binari della metro A arriva un convoglio completamente colorato con i colori della bandiera rainbow: è il ‘treno dell’inclusività‘, l’iniziativa lanciata dall’azienda romana dei trasporti per celebrare, come già fatto in diverse altre occasioni, i valori dell’inclusione nella settimana del Pride che avrà il suo clou con il corteo di sabato. Il treno, che resterà in servizio tutta l’estate, è stato lanciato tra la gente grazie a una campagna social; ha i colori arcobaleno sulle fiancate esterne, ma anche all’interno: sedili, soffitti e rifiniture sono tutti decorati con i colori del Pride.
Il video si conclude con il logo dell’Atac, anch’esso rimaneggiato con i colori rainbow. Il video, ha spiegato l’azienda, “è diventato subito virale con oltre 100 mila visualizzazioni in meno di tre ore” e ha incassato finora più di 10mila like, sebbene qualcuno, in realtà molto criticato dagli altri utenti, abbia commentato: “Non pago più il biglietto”.
“Quanto sono felice di vedere scoppiare il fegato a tutte le persone omofobe che si sentono minacciate da un treno arcobaleno”, scrive un altro utente su Instagram.
Chi ha criticato ancora più apertamente il treno arcobaleno è stata però Pro Vita & Famiglia Onlus: “È vergognoso – dice il presidente Antonio Brandi – che l’amministrazione Gualtieri usi un bene comune per costringere ogni giorno e con prepotenza tutti i romani a subire la martellante propaganda ideologica Lgbtqiai+. Chiediamo al sindaco di smantellare immediatamente questa iniziativa ideologica degna di un regime totalitario. Ogni giorno i romani sperimentano l’inadeguatezza e i pesanti disservizi – dice ancora – che il sindaco pensi di nascondere un tale disastro con questa operazione per ingraziarsi la potente lobby è un sopruso e un insulto a milioni di cittadini. Mentre chiediamo a Gualtieri di informare i cittadini romani su quanto sia costata questa operazione alle loro tasche, abbiamo già chiesto ad alcuni Consiglieri comunali di accedere agli atti amministrativi per fare chiarezza su questo punto”. (ANSA)