UDINE – Crocifissi rimossi dalle pareti e gettati alla rinfusa in un cestino della spazzatura, insieme a una statua della Vergine Maria
È accaduto negli ospedali di Palmanova e Latisana, nella bassa friulana. Fatto che ha scatenato le proteste di operatori sanitari e pazienti ricoverati nelle strutture, entrambe parte dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (ASU FC) verso la fine di aprile, ma è stato reso noto solo questa mattina, 6 giugno, dal Messaggero Veneto, su segnalazione di un lettore di nome Pietro Dri. Quest’ultimo ha sottolineato come il gesto potesse essere interpretato come un progressivo disconoscimento delle radici culturali che hanno fondato la civiltà occidentale, lanciando l’allarme per un’apparente ignoranza delle nostre origini e un vuoto culturale.
Cosa è successo
Pare che i crocefissi e la statuetta siano stati rimossi per via di un’ispezione nelle strutture: serviva verificare alcuni requisiti di accreditamento dei reparti. Durante l’operazione sarebbe stata rinvenuta della polvere sui simboli religiosi. Tuttavia, secondo quanto emerso, in altri reparti l’ispezione sarebbe invece stata effettuata mantenendo le sacre effigi al loro posto. Da qui la polemica.
L’intervento
A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato il direttore generale dell’ASU FC, Denis Caporale, il quale ha rassicurato che i crocifissi sono stati già ricollocati nei loro posti e, nel caso in cui l’operazione non sia già stata completata, sarà conclusa in breve tempo.
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“Crocefisso rovesciato in ospedale” in stanza con extracomunitarie: è polemica