Secondigliano, detenuto straniero ferisce agenti di polizia e infermiera

carcere

Nei primi cinque mesi del 2024, le aggressioni sono state 708, mentre gli atti di violenza e resistenza hanno raggiunto quota 3.362

NAPOLI, 30 MAG – Giornata ad altissima tensione quella vissuta ieri nel centro penitenziario di Secondigliano a Napoli, dove si è consumata l’ennesima grave aggressione ai danni di poliziotti penitenziari e sanitari in servizio. A darne notizia è Raffaele Munno, vice segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “Ancora una giornata di follia – spiega – nelle carceri campane. Ieri, in tarda serata, un detenuto di origine magrebina, ubicato alla sezione isolamento per motivi disciplinari, ha provocato dei tagli con atti di autolesionismo. Tempestivo è stato il lavoro degli agenti di polizia penitenziaria che hanno allertato subito gli operatori sanitari per le cure del caso. Il detenuto in un primo momento le ha rifiutate e ha tentato un principio di aggressione nei confronti dell’infermiera di turno riservandole uno sputo al volto.

Quando la situazione sembrava essere tornata alla calma, dopo una lunga mediazione con l’intento di ridurre l’escalation da parte degli agenti di polizia penitenziaria, il detenuto durante il tragitto verso gli uffici dell’infermeria ha aggredito il personale di polizia in servizio. Una infermiera e sette agenti della Polizia Penitenziaria sono stati inviati al pronto soccorso dell’Ospedale del Mare, tra cui un agente in particolare ha riportato vari traumi contusivi ed una escoriazione al braccio sinistro. Gli altri agenti di polizia coinvolti sono stati inviati precauzionalmente al Pronto soccorso per esposizione ad infortunio a rischio biologico essendo entrati in contatto con il sangue del detenuto a causa dei suoi atti autolesionisti”.

Il segretario generale del Sappe Donato Capece: “Da tempo, come Sappe, denunciamo quanto accade nelle carceri: dal 2023 si sono registrati 1.760 casi di violenza e 8.164 atti di minaccia, ingiuria, oltraggio e resistenza. Nei primi cinque mesi del 2024, le aggressioni sono state 708, mentre gli atti di violenza e resistenza hanno raggiunto quota 3.362. Non si comprende la mancanza di provvedimenti risolutivi da parte dell’amministrazione regionale e nazionale. Il personale è ormai allo stremo ed ha perso ogni serenità lavorativa. L’Amministrazione penitenziaria deve farsi carico del problema e attuare tutte le misure necessarie per far sì che il personale di Secondigliano possa svolgere il proprio turno lavorativo in sicurezza”.

Per il leader nazionale del Sappe “servono regole ferree per ristabilire ordine e sicurezza nelle carceri, attuando davvero quella tolleranza zero verso i detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta! Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”, conclude Capece. (ANSA)