La censura rossa colpisce ancora mentre la sinistra ogni pie’ sospinto tuona contro la “deriva autoritaria” e fascismi immaginari
L’ultimo caso è quello della contestazione alla ministra per la Famiglia Eugenia Roccella alla quale è stato impedito di parlare durante un incontro agli Stati Generali della Natalità a Roma. Una cinquantina di attivisti del collettivo transfemminista Aracne ha inscenato la protesta contro “il governo patriarcale”, impedendo di fatto lo svolgimento del dibattito. Un vero e proprio atto di “censura” per Roccella che dopo un po’ ha lasciato l’evento. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha poi telefonato alla ministra per esprimere solidarietà: “Voler mettere a tacere chi la pensa diversamente contrasta con le basi della civiltà e con la nostra Costituzione”, dice il capo dello Stato.
Il caso è l’ultimo di una lunga serie, basti pensare alla censura analoga subita sempre da Roccella al Salone del Libro di Torino un anno fa. “I fascisti di oggi sono quelli di sinistra è molto semplice”, è il commento di Tommaso Cerno nel corso dell’edizione pomeridiana del Tg 4, giovedì 9 maggio. “La destra parla e fa parlare, contesta ma non si sognerebbe mai di censurare un ministro che parla o un semplice cittadino”, afferma il direttore de Il Tempo.
L’opposizione è totalmente avvitata su questa ipocrisia, invocare l’antifascismo permanente mentre promuove bavagli e censure. “A sinistra si fanno le primarie da soli, vanno in piazza da soli, fanno il 25 aprile da soli ,Il 2 giugno da soli, si parla soltanto da soli e gli altri zitti – conclude Cerno – Questo è il fascismo”.