Il nocciolo della relazione – ha rilevato Letta – è come garantire che l’integrazione del mercato unico possa diventare un ‘game changer’; mentre l’argomento principale è come mobilitare i risparmi degli europei
Bruxelles, 17 apr. – Completare davvero il mercato unico europeo, integrando i 27 mercati nazionali nei tre settori principali in cui ancora non è stato realizzato: nelle telecomunicazioni, nell’energia e in campo finanziario; e dare così all’economia dell’Ue le dimensioni “di scala” di cui ha bisogno per competere ad armi pari con Usa e Cina, e per trovare gli ingenti finanziamenti di cui c’è bisogno per far funzionare la transizione verde e digitale e il potenziamento e l’integrazione dell’industria della difesa”.
E’, in estrema sintesi, il messaggio che viene dal Rapporto sul “Futuro del mercato unico” che era stato commissionato dal Consiglio Ue all’ex premier italiano Enrico Letta e che sarà al centro del dibattito domani al Vertice dei capi di Stato e di governo dei Ventisette, a Bruxelles. Lo ha spiegato lo stesso Letta, durante una conferenza stampa oggi a Bruxelles insieme al presidente del Consiglio europeo Charles Michel in cui ha presentato a grandi linee il rapporto.
Letta ha poi aggiunto il riferimento “ai tre settori, energia, telecomunicazioni e mercato finanziario, che sono stati al cuore della riflessione che ho portato avanti. L’impatto più importante di tutti è proprio legato al fatto che l’integrazione del mercato interno”, in particolare “con l’unificazione dei mercati finanziari, può rappresentare un ‘Game changer’ in un dibattito che conduciamo da tempo, almeno da quando io era presente, 10 anni fa” al Consiglio europeo come premier italiano. “Un dibattito molto difficile su come garantire che il nostro mercato finanziario europeo sia integrato e attrattivo. E non come oggi, dove, secondo i dati della Bce, 300 miliardi di risparmi europei vanno negli Stati Uniti per trovare un ambiente più favorevole, con le conseguenze che conosciamo”.
Il nocciolo della relazione – ha rilevato Letta – è come garantire che l’integrazione del mercato unico possa diventare un ‘game changer’; mentre l’argomento principale è come mobilitare i risparmi degli europei, come garantire che la transizione funzioni, e con i finanziamenti che sono necessari”.
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“In poche parole – ha aggiunto -, è un po’ un modo per dire che non sono solo gli Stati Uniti ad essere capaci di creare il loro ‘Inflation Reduction Act'”, il Fondo da circa 400 miliardi finanziato dal bilancio Usa per sostenere l’industria verde sul proprio territorio; “anche noi europei siamo capaci di mettere insieme una serie di strumenti (‘tool box’, ndr) per dare una risposta alle esigenze della transizione digitale e verde”. (askanews)
Orban ha detto ieri che tutta la commissione europea attuale dovrebbe dimettersi visto che ha fallito su tutto, come le sanzioni alla Russia, la politica verde,etc.E adesso ci vengono a chiedere pure i nostri risparmi per nuove strategie fallimentari??!!
La BCE privata negli ultimi anni ha prodotto a costo zero migliaia di miliardi, ma quasi tutto è andato alla speculazione ed a aumentare sconsideratamente i profitti delle banche private, non certo per i progetti fallimentari europei tra cui vi è anche la distruzione delle piccole imprese agricole dato che per alcuni le mucche generano surriscaldamento globale!!