“Più sovranità nazionale”, ma nessuna Nexit. Il leader olandese, Geert Wilders, sembra aver abbandonato la promessa di un referendum per l’uscita dei Paesi Bassi dall’Unione europea
Nel manifesto elettorale del suo Partito per la libertà (Pvv), presentato in vista delle Europee, uno dei cavalli di battaglia del vincitore delle ultime elezioni politiche in patria non trova spazio rispetto ai programmi del passato.
Il tono del manifesto targato Wilders resta comunque fieramente euroscettico. “Nessun superstato europeo per noi.
“Lavoreremo duro per cambiare l’Unione dall’interno“, si legge nel documento di sette pagine intitolato ‘I Paesi Bassi al primo posto’.
Il Pvv chiede di mettere fine “all’espansione degli eurocrati non eletti a Bruxelles” e ai “sogni eurofili”. Tra i pilastri del programma, una stretta decisa sull’accoglienza dei migranti. Viene invece accantonata l’incendiaria retorica anti-Islam esaltata nei manifesti stilati per le Europee del 2019 e per il voto nazionale del novembre scorso.
Dure le critiche nei confronti del Green Deal, definito un “vero e proprio tsunami“: “sta a noi decidere se mangiare carne, volare o guidare un’auto a benzina. Non a Bruxelles”, si legge nel manifesto.
Il partito di ultradestra olandese – che in Ue appartiene alla famiglia di Identità e democrazia, la stessa della Lega di Matteo Salvini, del Rassemblement National di Marine Le Pen e di Alternative fuer Deutschland (AfD) -, è in testa ai sondaggi con il 32%, superando anche l’exploit registrato alle politiche (23,5%). Nel 2019 il Pvv non ottenne nemmeno un seggio al Parlamento europeo. ANSA