Il presidente della Consulta, Augusto Barbera, alla riunione straordinaria della Corte Costituzionale auspica un intervento del Parlamento per riempire i vuoti legislativi sul “fine vita” e sulle coppie gay
“Non si può non manifestare un certo rammarico per il fatto che nei casi più significativi il legislatore non sia intervenuto, rinunciando a una prerogativa che a esso compete, obbligando questa Corte a procedere con una propria e autonoma soluzione, inevitabile in forza dell’imperativo di osservare la Costituzione”, sottolinea Barbera.
Il presidente della Consulta invoca quindi “sia un intervento del legislatore” che dia seguito alla sentenza Cappato “sul fine vita”, sia un intervento “che tenga conto del monito relativo alla condizione anagrafica dei figli di coppie dello stesso sesso”. In entrambi i casi “il silenzio del legislatore sta portando, nel primo, a numerose supplenze delle assemblee regionali. Nel secondo, al disordinato e contraddittorio intervento dei sindaci preposti ai registri dell’anagrafe”.
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