Il caso Fleximan, il fantomatico vendicatore che abbatte con il flessibile gli autovelox in Veneto (almeno 13 i colpi accertati negli ultimi mesi con questo strumento, altri 2 con altri sistemi) sta diventando un caso politico, prima che una serie di fatti di cronaca che si stanno concentrando in questi giorni. Gli stessi amministratori locali si sono divisi tra chi ha deciso di arrendersi al supereroe armato di flessibile (alcuni si sono perfino affrettati ad annunciare, con le elezioni alle porte, che non li reinstallaranno), chi è per la linea dura contro l’atto vandalico e chi cerca di interpretare il fenomeno senza condannarlo tout court, visto anche il grande favore popolare che accompagna le sue gesta. Ogni colpo del “vendicatore” è una pioggia di like, un’ovazione.
«E’ difficile commentare, quelli che sta facendo sono dei reati» così il sindaco di Treviso e presidente di Anci Veneto, Mario Conte «quindi io i reati sono abituato a condannarli senza se e senza ma: poi sul tema delle multe si è aperto un altro dibattito. Io rappresento i sindaci e mi rifiuto di pensare che ci siano dei sindaci che vogliono far cassa facendo verbali. Gli autovelox sono degli strumenti per limitare la velocità laddove le polizie locali sono in carenza di personale, quindi molto limitate nel potrer eseguire dei controlli.”
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“Ricordo che gli autovelox ci vengono sempre richiesti dai cittadini che chiedono maggiore sicurezza per pedoni, ciclisti e per le famiglie stesse, quindi l’unico strumento attuabile H24 è l’autovelox. Però se iniziato ad innescare il dubbio nella testa della gente che questi strumenti vengono utilizzati per far cassa… è un dubbio sbagliato che non dobbiamo insinuare nella testa della gente perchè potrebbe anche scatenare delle reazioni, come quelle di Fleximan, che sono francamente scorrette e da condannare».
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