10 agosto – La Banca centrale europea lancia l’allarme sul rischio di insolvenza delle imprese dell’euro, particolarmente alto per l’Italia.
E ribadendo di essere pronta a intervenire per frenare gli spread, avverte: prima i Paesi devono mettersi in regola con le riforme e richiedere lo scudo europeo accettandone le condizioni, presupposti indispensabili perché l’Eurotower possa affiancare i stessi fondi.
“Resta difficile” – spiega la Bce – la situazione finanziaria di banche, famiglie e imprese nei Paesi colpiti dalla crisi del debito. E’ di appena lo 0,3% la crescita dei prestiti al settore privato a giugno nell’Eurozona, e si scende a 0,2% per le sole imprese.
Nel complesso un quarto delle società quotate in Europa ha un rischio del 5% di diventare insolvente nei prossimi 12 mesi. Un problema che, secondo Fitch, potrebbe spingere la Bce a rispolverare i suoi maxi-prestiti alle banche per riavviare il credito.
Non a caso l’Eurotower valuta “ulteriori misure di politica monetaria non convenzionali“. L’Ocse, del resto, anticipa “crescita debole” per l’Eurozona, e “più nettamente un rallentamento” per l’Italia. Ed è la stessa Bce a scrivere che la disoccupazione nei Diciassette “continua ad aumentare”, specie fra i giovani, con “ulteriori perdite di posti di lavoro, a ritmo sostenuto”. ansamed