Roma, 14 dic. (Adnkronos Salute) – La vaccinazione come “arma fondamentale per la salute pubblica e la sostenibilità del sistema”. E’ il tema che oggi ha visto confrontarsi a Roma, in un evento di formazione per i giornalisti, tre esperti: Pierluigi Lopalco, ordinario di Igiene all’Università del Salento (in collegamento); Massimo Andreoni, ordinario di Malattie infettive all’Università Tor Vergata di Roma e Paolo Bonanni, ordinario di Igiene all’Università di Firenze.
L’attualità della strategia vaccinale, a 4 anni dalla pandemia Covid, e il presente e futuro delle immunizzazioni nei bambini e negli adulti sono stati al centro del corso, con un occhio su quanto sta accadendo nella campagna vaccinale anti-Covid che stenta a decollare. “A novembre abbiamo registrato oltre 900 decessi totali per Covid – ha evidenziato Andreoni – un dato che è sicuramente inferiore allo stesso periodo del 2022 ma deve allarmare e spingere a vaccinarsi, soprattutto gli anziani e i fragili”. L’evento è stato organizzato da Sics, Società italiana di comunicazione scientifica e sanitaria.
“La paura della malattia è il primo fattore che porta a fare i vaccini, l’abbiamo visto con la pandemia – ha affermato Bonanni – C’è però una colossale bufala che viene alimentata anche in queste giornate che il sovraccarico vaccinale, ovvero fare anti-Covid e antinfluenzale insieme ad esempio, sia dannoso per l’organismo. Ma non è assolutamente così. Ed è insopportabile sentire queste bufale, un bambino potrebbe fare 15 vaccini insieme e il bambino risponderà perfettamente senza effetti collaterali. Paradossalmente si potrebbero fare 1.000 vaccini insieme. Le mamme sono il problema, sono loro ad aver paura e non i bambini che dopo poco hanno già dimenticato la puntura”.
Andreoni ha riservato una riflessione sulla quantità di virus che ci circondano. “Siamo bombardati da circa 225 virus, ma abbiamo un vaccino solo per 25”, ha rimarcato.
“Il vaccino anti-Covid sviluppato in un anno – ha ricordato Lopalco – è stato il frutto di una combinazione miracolosa tra ingentissimi investimenti, una valutazione di efficacia arrivata in poco tempo e poi l’aver saputo accorciare i tempi della burocrazia con la ‘rolling review’ messa in campo da Fda e Ema. Nessuno complotto o cospirazione, nessuno che ha occultato i decessi, mentre abbiamo assistito ad una strumentalizzazione, la peggior campagna no-vax, sulle morti in culla dopo il vaccino. Assurda”. Lopalco ha poi sottolineato l’importanza della ‘vaccinologia’, “è una multidisciplina, un medico non è detto che conosca la genesi del vaccino, bisogna rivolgersi a chi con i vaccini ci lavora ogni giorno, ecco che la ‘vaccinologia’ – prosegue – mette insieme conoscenze di biologia molecolare, di immunologia, di infettivologia, di epidemiologia, di sanità pubblica, le comunicazione, la psicologia e la sociologia”.
Secondo Andreoni, i primi rudimenti di ‘vaccinologia’ andrebbero “insegnati nelle scuole primarie, fino ad arrivare agli studenti di Medicina, non tutti conoscono bene i vaccini”. Il messaggio finale dei tre esperti è dedicato ai responsabili della comunicazione. “Devono conoscere i grandi successi, l’impatto e le peculiarità della vaccinazione dai punti di vista comunicativo per poterla sostenere in un ambito comunicativo divenuto oggi particolarmente complesso”. ADNKRONOS