Danneggiata la panchina rossa contro la violenza sulle donne, appena inaugurata all’Università La Sapienza di Roma e donata dall’As Roma
Dopo un’ora circa dal taglio del nastro, un gruppo di circa 50 persone appartenenti al collettivo Zaum Sapienza (Zone Autonome Università e Metropoli) ha protestato contro l’evento “Amami e basta”, organizzato all’ateneo. Alcuni manifestanti hanno smontato e danneggiato la panchina allestita in piazzale della Minerva. Gli agenti della Digos hanno identificato i responsabili che, grazie anche ai video di rivendicazione pubblicati sui social, saranno denunciati. Le attiviste: “Pretendiamo ascolto, non panchine. Noi ci vogliamo vive”. Il rettore Polimeni: “La panchina verrà ripristinata”.
Non è durata molto, dunque, la panchina rossa, simbolo della violenza contro le donne, inaugurata all’interno dell’Università La Sapienza di Roma. Gli autori del danneggiamento non sono stati bloccati dai poliziotti giunti sul posto, ma una volta identificati – attraverso anche i video della Scientifica – verranno denunciati.
A quanto si vede pubblicato su Instagram da Zaum Sapienza (Zone Autonome Università e Metropoli), la panchina rossa è stata smontata e gettata via in un cestino della spazzatura. Su Instagram sono state pubblicate delle storie in cui si vede calpestare la panchina già fatta a pezzi con la scritta “Questo è quello che ne pensiamo delle vostre panchine rosse”. Una storia successiva mostra le assi dentro un cestino della spazzatura con la didascalia “Panchine rosse? Nell’indifferenziata”.
La rivendicazione del danneggiamento
Gli antagonisti aderenti al collettivo Zaum hanno rivendicato il gesto sui canali social del gruppo. Nell’area dove era appena stata installata la panchina si trovavano una cinquantina di persone, ma il danneggiamento è stato opera di alcune di loro.
“Pretendiamo ascolto e transfemminismo, non panchine rosse”. “Non vogliamo panchine rosse, noi ci vogliamo vive”. Così sul profilo Instagram Zaum Sapienza, viene rivendicata la distruzione della panchina rossa contro la violenza sulle donne che era stata installata solo un paio d’ore prima sul vialone principale dell’Università La Sapienza di Roma. A scoprire la panchina erano stati il sindaco Roberto Gualtieri con la rettrice Antonella Polimeni e la As Roma.
Durante l’inaugurazione c’era stata una breve contestazione: “A noi delle panchine non frega nulla, vogliamo Centri antiviolenza e consultori”, avevano gridato alcune attiviste. Dopo l’inaugurazione, sempre a quanto pubblicato sul social, si è tenuto un sit in sul luogo della panchina. E’ stato inoltre esposto uno striscione con scritto “La casa delle donne non si tocca, solidarietà a Lucha Y Siesta” e cartelli come “Le streghe non sono andate via”.
tgcom24.mediaset.it – foto Instagram