Roma, case popolari al gelo: esplode la rabbia. Bruciati i bollettini degli affitti

Roma, case popolari al gelo: esplode la rabbia

Non sono bastate le telefonate agli uffici di Ater, l’esposto e il sollecito alla Regione Lazio perché nelle palazzine popolari venisse ripristinato il riscaldamento. Centinaia di famiglie tra Tufello, Valmelaina e Vigne Nuove sono al gelo da giorni. Da quando le temperature in città si sono bruscamente abbassate. “Metà borgata è al gelo fra caldaie rotte e lavori non fatti. L’altra metà ha solo 4 ore di servizio nonostante il riscaldamento sia presente in affitto per 12 mesi l’anno con una media di spesa di circa 600 euro l’anno a fronte di un servizio carente”, denuncia l’Asia Usb.

La rabbia degli inquilini delle case popolari

Così la rabbia è esplosa. Decine gli inquilini che questo pomeriggio sono scesi in strada per protestare contro le condizioni delle case popolari. Bruciati i bollettini per gli affitti degli alloggi, qualcuno ha deciso che non pagherà il canone per quell’appartamento che sembra un igloo. “Tu non ci scaldi, noi non ti paghiamo” lo slogan scandito dagli abitanti. I riscaldamenti non partono. Così gli inquilini delle case popolari restano al freddo

Palazzine al gelo tra Vigne Nuove, Valmelaina e Tufello

Le situazioni più critiche a via Monte Taburno dove cinque scale da sette piani ciascuna sono al freddo. Non va meglio nei quattro lotti di via Tonale dove le caldaie non sono partite. “Nessuno – denuncia ai microfoni di RomaToday Fabio Catalano di Asia Usb – è venuto a fare le manutenzioni e i controlli prima dell’attivazione del servizio. Così oggi le palazzine di un intero quadrante sono al gelo. I termosifoni vengono accesi poche ore al giorno, mai la mattina con grande disagio per anziani, lavoratori, bambini e ragazzi che si preparano per andare a scuola. Oltretutto quando funzionano hanno temperature basse.

Le condizioni sono inaccettabili, parliamo di case che hanno carenze strutturali: fredde e umide, con gli infissi vecchi che spesso non chiudono bene. Le famiglie non possono stare al freddo”. Gli inquilini chiedono un intervento immediato per riparare i guasti e più ore di accensione degli impianti. “Negli ultimi due anni la gestione dell’Ater è crollata. I servizi sono stati compressi. Mentre l’anno scorso per fronteggiare l’aumento dei prezzi del gas la Regione aveva stanziato dei soldi, quest’anno nessuno aiuta gli inquilini a pagare le bollette. Anzi intere famiglie sono lasciate al gelo. Rocca – incalza Catalano – dicesse se gli inquilini devono morire di freddo o intervenisse per invertire la tendenza”.

L’interrogazione in Regione Lazio

Nei giorni scorsi anche il municipio si era fatto sentire chiedendo un intervento immediato di Ater e Regione Lazio. Dai consiglieri Massimiliano Valeriani (Pd) e Claudio Marotta (Verdi e Sinistra) l’interrogazione al presidente Rocca e all’assessore alle Politiche Abitative, Pasquale Ciacciarelli, affinché si attivino presso la Direzione Generale dell’Ater del Comune di Roma “per risolvere il disservizio e avviare in tempi rapidi l’accensione dei riscaldamenti negli alloggi Ater del III Municipio” che, sottolineano, “riguarda tra le 250 e le 300 famiglie”.
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