Latitante marocchino si finge ucraino per sfuggire all’arresto

agente di polizia locale

Treviso – Ha finto di essere un cittadino ucraino, dando false generalità agli agenti della polizia locale di Conegliano che lo avevano intercettato. Il motivo? Sul suo capo pendeva un ordine di carcerazione per condanne da scontare fino al 2028 per furti e spaccio. Protagonista dell’episodio, avvenuto ieri, 23 novembre, è stato un 26enne di origini marocchine, S.S.A., residente a Merano, che ha trascorso la prima notte nel carcere trevigiano di Santa Bona.

Gli agenti, coordinati dal comandante Claudio Mallamace, sono arrivati ad arrestare il giovane pregiudicato, seguendo le tracce di una Fiat Punto grigia, il cui passaggio era stato registrato nei giorni dai sistemi Targasystem: l’auto, di proprietà di un cittadino senegalese che risulta deceduto in Africa da tempo, risultava sottoposta a fermo amministrativo da due anni, era prossima alla confisca e viaggiava senza assicurazione.

Da almeno due giorni il mezzo risultava inspiegabilmente in movimento (mentre avrebbe dovuto stare in una proprietà privata) e la polizia locale ieri mattina l’ha inseguita da via Kennedy fino a piazza Calvi, dove è stata fermata. Al volante c’era appunto il 26enne che non aveva con sè ne’ documenti ne’ patente. Il giovane, dopo essersi finto ucraino, è stato identificato grazie alla consultazione delle banche dati e al fotosegnalamento. Oltre all’arresto, nei suoi confronti scatterà anche una sequela di multe e denunce tra cui quella per guida senza patente, false generalità e ricettazione. Secondo la polizia locale, che ha intensificato notevolmente i controlli e i pattugliamenti nelle ultime settimane, il 26enne era giunto da qualche giorno a Conegliano per mettere a segno colpi nella zona.
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