L’Onu ritiene che i bisogni per la popolazione civile nella Striscia e in Cisgiordania ammontino a 1,2 miliardi di dollari fino al 2023.
La “conferenza umanitaria” su Gaza convocata a Parigi da Emmanuel Macron punta a sbloccare gli aiuti umanitari verso la Striscia, la cui consegna è diventata quasi impossibile a causa dei bombardamenti di Israele in risposta all’attacco di Hamas il 7 ottobre. La conferenza si è aperta questa mattina al Palazzo dell’Eliseo, storica sede della presidenza francese nel cuore di Parigi.
Israele non partecipa ma Macron ha parlato martedì scorso con il premier Benjamin Netanyahu e ci riparlerà al termine della riunione, secondo fonti della presidenza francese.
Il leader di Parigi ha anche avuto negli ultimi giorni colloqui telefonici con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi e l’emiro del Qatar, Tamim ben Hamad Al-Thani ma a Parigi i Paesi arabi non sono rappresentanti al più alto livello.
L’Autorità palestinese ha inviato il suo premier e l’Egitto, che controlla il valico di Rafah, è rappresentato da una delegazione ministeriale. Per l’Italia, partecipa il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
L’Onu ritiene che i bisogni per la popolazione civile nella Striscia e e in Cisgiordania ammontino a 1,2 miliardi di dollari fino al 2023. La conferenza di Parigi punta, tra l’altro, a coordinare gli aiuti al livello internazionale e a “mobilitare tutti i partner e contributori per rispondere a questi bisogni”. Secondo il ministero degli Esteri francese, sono previste discussioni sull’aiuto alimentare, equipaggiamenti medici ed energia. ANSA