Israele: ‘sicurezza dei giornalisti a Gaza non garantita’

Gaza

ROMA, 28 OTT – L’esercito israeliano ha fatto sapere a Reuters e France Presse di non poter garantire la sicurezza dei giornalisti che operano nella Striscia di Gaza. In una lettera alle due agenzie di stampa internazionali, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno affermato che stanno “prendendo di mira tutte le attività militari di Hamas in tutta Gaza”, aggiungendo che Hamas ha deliberatamente effettuato operazioni militari “nelle vicinanze di giornalisti e civili”.

L’esercito nella lettera di cui riferisce il Guardian ha osservato che i suoi attacchi ad alta intensità contro obiettivi di Hamas potrebbero causare danni agli edifici circostanti e che i razzi di Hamas potrebbero anche esplodere e uccidere persone all’interno di Gaza. (ANSA)

“Nessuna tregua, Hamas come l’Isis”

(www.today.it) – L’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato la bozza della risoluzione presentata dalla Giordania, a nome dei Paesi arabi, per una tregua umanitaria. L’Italia si è astenuta perché mancava la condanna di Hamas. Respinta invece la bozza del Canada che conteneva proprio la condanna degli attacchi. Il voto dell’Onu, non vincolante, ha scatenato l’immediata reazione di Israele, come sottolineato su X (ex Twitter) da Lior Haiat, il portavoce del ministero degli Esteri israeliano:

“Israele respinge categoricamente la decisione presa questa sera dall’Assemblea generale dell’Onu. Ancora una volta, quando le azioni criminali di Hamas vengono smascherate, l’Onu rivela il suo vero volto con una decisione scandalosa. Israele respinge la richiesta di cessate il fuoco e continuerà ad agire per garantire la propria sicurezza e quella dei suoi cittadini. Proprio come il mondo si è unito per sconfiggere l’Isis e i nazisti, la comunità internazionale ha l’obbligo morale di sostenere Israele nella sua lotta contro Hamas. Israele ringrazia il Canada per l’emendamento proposto, che condanna Hamas e chiede il rilascio di tutte le persone rapite, ottenendo il sostegno dei paesi occidentali e una maggioranza significativa dei paesi di tutto il mondo”.