“Il Covid cʼè ancora, – spiega a Tgcom24 Giorgio Palù, presidente dellʼAgenzia italiana del farmaco (Aifa) – è endemico ormai da alcuni mesi, tantʼè che Oms ha dichiarato estinta la pandemia dal 5 di maggio. In Italia cʼè una lievissima crescita, 60-70 casi per centomila abitanti, ma lʼRt è sotto la soglia epidemica, non cʼè carico nei reparti normali né in rianimazione”. Resta, comunque, lʼimportanza della vaccinazione per anziani e fragili. “I dati evidenziano che sono state salvate 20 milioni di vite.
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(professore di Oncologia presso l’Istituto di ricerca di malattie infettive e immunitarie della St George’s University of London)
“La sottovariante prevalente a livello globale che circola anche in Italia – illustra Palù a Tgcom24 – è quella Eris, con le caratteristiche di un virus che si replica velocemente, altamente contagioso ma con poche conseguenze, quindi vie aeree superiori, febbre, mal di gola, non c’è polmonite e il rischio è solo per anziani e fragili. E il vaccino va fatto, secondo le indicazioni del ministero. Quindi proprio nei soggetti over 60 per lo stesso concetto che vale per l’influenza. Ormai si applicano al Covid le stesse precauzioni per l’influenza. Quindi da metà ottobre si possono fare entrambi i vaccini”.
Qui ad esempio Giuseppe Remuzzi dice candidamente che i morti in rapporto alla somministrazione del vaccino sono stati 160.000. Come se l’intera popolazione di Reggio Emilia o di Perugia sparisse (al netto di una stima verosimilmente in difetto perché valutata con… pic.twitter.com/exzlGz5DVU
— Maddalena Loy (@madforfree) October 5, 2023
Cosa rispondere ai Novax? “Quella Novax – afferma Palù – è una pulsione che viene dalla parte più ancestrale del nostro cervello; è una reazione istintiva che non valuta attentamente rischio-beneficio. Ci troveremo sempre, e storicamente ci siamo sempre trovati, con i Novax, perché l’uomo ha reagito sempre in maniera istintiva ai rischi di cui non sa valutare la portata. E oggi davanti al premio Nobel per la Medicina agli scienziati Katalin Karikó e Drew Weissman per avere gettato le basi per i vaccini a mRna anti-Covid e soprattutto davanti alla pubblicazione dei dati restrospettivi sull’impatto della vaccinazione a livello globale, sappiamo di aver salvato 20 milioni di vite. Di fronte a questi numeri c’è poco da aggiungere”.
Il grande problema è questa gente dovrebbe aver studiato all’università (ma ho dei seri dubbi), oppure sono dei grando millantatori che perseguono scopi non proprio etici.