di Giovanni Fiorentino – Avrebbe fatto rimuovere alcuni dei crocifissi presenti nelle aule del plesso scolastico, motivando in primis la scelta con i lavori di tinteggiatura che avrebbero da lì a poco interessato le pareti degli spazi. Nessun crocifisso, fra quelli rimossi, sarebbe tuttavia tornato poi al proprio posto, nonostante l’intervento degli operai sia ormai terminato da tempo. E gli insegnanti non hanno a quanto sembra nascosto il malcontento, puntando il dito contro la dirigente scolastica. Questa la polemica sorta nelle scorse ore in un istituto comprensivo di Carpi (una realtà comunale in provincia di Modena) stando a quanto riportato dal quotidiano Il Resto del Carlino. Alla base di tutto ci sarebbe proprio la decisione della preside, la quale avrebbe dato disposizione la scorsa estate di togliere i simboli religiosi dalle classi.
Lo avrebbe a suo dire chiesto anche per far sì che le aule in questione potessero essere imbiancate senza problemi, ma a settimane di distanza dalla fine del lavoro non avrebbe ancora dato disposizione di ricollocare i crocifissi. E il sospetto che possa essersi trattato di una scelta ideologica sta prendendo a quanto sembra sempre più piede, alimentando le proteste di diversi genitori degli alunni e di qualche docente. “Il crocifisso è un simbolo religioso. Qui siamo in una scuola, non in una chiesa – ha spiegato la diretta interessato al Carlino – per questo ho ritenuto di fare togliere i crocifissi dalle aule, questa estate, in occasione di alcuni lavori di ristrutturazione e pittura dei locali dell’istituto. Siamo una comunità scolastica. Se i docenti o i genitori dovessero manifestare la necessità di affrontare il tema, lo faremo in collegio docenti. Ma ad oggi la questione non è ancora stata sollevata dai professori e dalle famiglie”.
Non è Islamabad, è Carpi (o quel che ne resta) https://t.co/mElggaRCer
— Imola Oggi (@ImolaOggi) July 30, 2023
Una ricostruzione che alcuni insegnanti avrebbero tuttavia smentito, almeno per quanto riguarda la seconda considerazione della docente: avrebbero fatto notare come, in realtà, alla dirigente scolastica sia già pervenuta una lettera nella quale loro stessi chiedevano spiegazioni sulla direttiva in questione. “Che riteniamo grave, sia per il suo valore simbolico – si leggerebbe nella missiva – sia perché non trova riscontro in nessuna attuale normativa scolastica. Tanto più che nei plessi delle elementari e delle materne risulta che il personale docente e ata, in alcuni casi, non ha dato seguito alla direttiva. E in tali sedi tuttora i crocefissi sono in aula, mentre nella secondaria di primo grado e in altri plessi, seppur con perplessità, i crocifissi sono stati rimossi”. Una discussione che promette di trascinarsi a lungo, insomma. https://www.ilgiornale.it