Sassari – Alla polizia intervenuta mercoledì in viale Porto Torres su richiesta degli operatori del 118 ha detto di essersi soltanto difeso: «Mi sono sentito minacciato da quell’uomo del Ciad e allora l’ho colpito». Ma per “difendersi” Costantin Liciu, romeno di 43 anni, avrebbe usato un attrezzo pesante e pericoloso, un “maleppeggio” (una sorta di piccolo piccone). Avrebbe quindi colpito la vittima spaccandole la gamba all’altezza della tibia, con tanta forza da far fuoriuscire l’osso.
Tutto è accaduto in una casa diroccata dove Liciu vive insieme alla compagna. Ma nello stesso edificio, in un’altra ala, vive anche l’altro uomo con il quale mercoledì ci sarebbe stata una brutta lite. Discussione sfociata in una violenza inaudita. Le urla di dolore del rivale hanno convinto la compagna del 43enne a chiamare il 118. Il ferito è stato trasportato in ospedale per essere sottoposto ai necessari accertamenti che hanno rilevato la frattura esposta della tibia con lacerazione dei tessuti. I medici gli hanno assegnato sessanta giorni di cure.
Dal 118 è partita la segnalazione al 113 e dopo poco una pattuglia delle volanti era sul posto, nello stabile abbandonato di viale Porto Torres, luogo di ritrovo e dormitorio per senzatetto. Dopo aver fatto un primo sopralluogo e sentito le testimonianze gli agenti hanno arrestato il romeno e lo hanno accompagnato in questura.
Ieri mattina, davanti al giudice Giancosimo Mura si è tenuta l’udienza di convalida, l’arresto è stato convalidato e il giudice – così come aveva richiesto lo stesso pm – ha disposto per Costantin Liciu la custodia cautelare in carcere con l’accusa di lesioni dolose aggravate (dall’uso di “un mezzo insidioso”). www.lanuovasardegna.it