Choc a Firenze: “Mio figlio disabile picchiato a sangue da nordafricani”

E’ una guerra quella che si è scatenata alle Case Minime di Rovezzano dopo l’aggressione a un 17enne disabile psichiatrico, apice di una situazione di insicurezza che il rione popolare lamenta da anni. Al centro delle tensioni, un gruppo di giovani nordafricani che spadroneggia per le vie del quartiere.

“Mauro (nome di fantasia per tutelarne la privacy ndr ) era con un gruppo di ragazzi su una panchina, stavano ascoltando musica con una cassa bluetooth e dei tunisini seduti dall’altra parte si sono alzati e si sono presi la cassa – spiega un parente –. Un amico di Mauro è andato lì e gli ha detto se per favore gliela poteva rendere, invece i tunisini hanno ingaggiato una rissa”.

«Mio figlio ha problemi di gestione dell’emotività, finalmente avevamo trovato una cura che lo faceva stare bene e con questo episodio ora si è aggravato di nuovo. – prende la parola la madre, disperata –. Ha tanta rabbia e frustrazione addosso e non è in grado di parlarne adesso. Non è la prima volta che questi tunisini un po’ più più grandi di lui tentano di aggredirlo: poco tempo fa lo accusarono di aver rubato degli occhiali e non era vero, se la cavò perché poi li ritrovarono. Ma era una scusa per aggredirlo. In quattro lo hanno atterrato e lo hanno riempito di calci in viso, per miracolo non gli hanno rotto i denti. Meno male che la gente è accorsa, perché volevano anche sfregiarlo con una bottiglia rotta“.

Non sarebbe da imputare a una coltellata invece la ferita al braccio riportata dal ragazzo: “Nell’agitazione ha sfondato un vetro con un cazzotto. A causa del suo disturbo non sa gestire le emozioni, perciò quando sono arrivati i poliziotti è andato contro di loro con fare minaccioso, in quel momento la sua mente era acciecata e lui colpiva qualsiasi cosa”.

«Quando la polizia è andata via, questi insistevano – continua la mamma –. Mentre il vicinato era riunito al giardino, tiravano sassi dall’altra parte della ferrovia. È da anni che ci lamentiamo, sono sempre di più, molti dormono nelle occupazioni vicine. Un poliziotto mi ha detto costernato: ‘li portiamo in questura e dopo due ore sono già fuori’: chiaro che poi la gente si fa giustizia da sé e ciò non dovrebbe succedere”.

Danno fastidio ai più deboli, alle ragazzine soprattutto – riprende il parente –. Le ragazze del quartiere non possono più uscire, danno noia pure alle minorenni. Inoltre spacciano, tra qui, vicino al sottopassaggio e la stazione di Rovezzano, il Varlungo, l’Enel di via Aretina, i giardini della Palla. Abbiamo fatto video e informato il Comune. In un incontro del 25 novembre scorso ci fu detto che sarebbero stati presi provvedimenti. Questo gruppo di stranieri fa tutto ciò che gli pare e nessuno interviene. La gente di qui ne ha le scatole piene, per quello stanotte è sceso tutto il quartiere ed è insorto”.

“Oggi è successo a mio figlio, domani può succedere a un altro. Ci abbiamo messo decenni per ripulire questo quartiere, anni di lotte, e ora deve andare tutto perso solo perché la legge consente a questi di fare quello che vogliono?” fa appello la mamma.

L’assessora alla sicurezza

«Come amministrazione – ha detto l’assessora alla Sicurezza, Benedetta Albanese – mettiamo in campo servizi diurni e notturni in ogni quartiere e siamo in contatto costante con le forze dell’ordine. Anche per situazioni come questa è sempre più urgente che venga aumentato il numero di agenti in città. Sul caso specifico, ho incontrato i residenti sia a novembre che a luglio”.
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One thought on “Choc a Firenze: “Mio figlio disabile picchiato a sangue da nordafricani”

  1. smettete di votare per la sinistra e vedrete che piano piano tutti i problemi si risolveranno

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