(www.secoloditalia.it) – “Ogni volta che la Schlein parla, ricompatta il centrodestra”. Massimo Cacciari è durissimo nel suo giudizio sulla segretaria del Pd. Per cui, quando a In Onda gli chiedono cosa si aspetta da questo incontro dell’11 agosto sul salario minimo tra opposizioni e premier Meloni, si scatena. Non si aspetta nulla dalla Schlein. O meglio – si aspetta le “solite chiacchierette retoriche” che mascherano un “disfatta culturale e politica”. Come andrà a finire l’incontro sul salario minimo a Palazzo Chigi secondo Massimo Cacciari? E soprattutto, cosa pensa lui della misura su cui si confronteranno esecutivo e opposizione?
Cacciari alla Schlein: “Fai politica, diamine, non solo chiacchiere”
All’inizio Cacciari mette un silenzio imbarazzante tra lui e la domanda. Non ne pensa bene. Massacra non solo il Pd a trazione Schlein ma fa anche a brandelli i sindacati. Il commento del filosofo sul salario minimo è tutto da gustare nel suo intervento nella trasmissione di La 7 condotta da Aprile e Telese:
“L’idea di poter stabilire i livelli salariali dallo Stato è ridicolo, è patetico. I livelli salariali si sono sempre stabiliti sulla base di contrattazioni tra organizzazioni dei lavoratori e tra i datori di lavori. Laddove non c’è questa capacità di contrattazione; laddove le organizzazioni sindacali, le rappresentanze dei lavoratori sono ridotte allo stato in cui attualmente sono ridotte, cosa può stabilire il salario minimo”.
Il filosofo azzera in un attimo Landini &Co. E si attesta su un ragionamento in linea con quello che fanno il premier e il suo governo. Poi “disintegra” la Schlein accusandola, in buona sostanza, di non saper fare politica. Al contrario, elogiando la duttilità di Giorgia Meloni: “E’ capace, impara, è intelligente”. Lo studio antimeloniano incassa e tira avanti.