ROMA, 07 AGO – Le perdite dirette delle società europee nel mercato russo ammontano ad almeno 100 miliardi di euro dall’inizio della guerra in Ucraina, secondo quanto riferisce il Financial Times. “Un’indagine sulle relazioni annuali e sui bilanci del 2023 di 600 gruppi europei mostra che 176 società hanno registrato svalutazioni di attività, oneri relativi ai cambi e altre spese una tantum a seguito della vendita, chiusura o riduzione di attività russe”, afferma il quotidiano economico-finanziario britannico.
“La cifra aggregata non include gli impatti macroeconomici indiretti della guerra come l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime. I settori con maggiori svalutazioni e oneri sono i gruppi petroliferi e del gas, dove solo Bp, Shell e TotalEnergies hanno riportato oneri combinati per 40,6 miliardi”, riferisce l’Ft aggiungendo che le perdite sono state controbilanciate da enormi profitti aggregati a causa dell’aumento dei prezzi del petrolio e del gas. Le perdite delle società industriali, comprese le case automobilistiche, si sono attestate a 13,6 miliardi di euro. “Le società finanziarie, tra cui banche, assicurazioni e società di investimento, hanno registrato 17,5 miliardi di svalutazioni e altri oneri”. (ANSA).