di Federico Garau – Gli uomini del comando provinciale della Guardia di finanza di Milano hanno intercettato e identificato un gruppo di furbetti del reddito di cittadinanza: stando a quanto riferito dai militari si tratta di 39 persone di origini nordafricane, che incassavano l’assegno pur non avendone alcun diritto. L’attività investigativa, condotta dai finanzieri del Gruppo Linate, è scattata dopo i risultati di una serie di verifiche condotte sulla circolazione transfrontaliera dei capitali presso lo scalo aeroportuale del capoluogo meneghino.
Soldi in valigia
A suscitare l’interesse degli uomini della Guardia di finanza alcuni episodi simili che si sono susseguiti con frequenza negli ultimi mesi. Durante i controlli, infatti, sono stati intercettati alcuni cittadini di origini nordafricane che trasportavano con sé ingenti somme di denaro in contanti: i soldi venivano accuratamente occultati dai viaggiatori all’interno di valigie, zaini o sulla stessa persona. Gli individui fermati dai finanzieri, risultati percettori del reddito di cittadinanza, non erano mai in grado di fornire alcuna giustificazione sulla provenienza di tutto quel denaro. Un campanello d’allarme per i militari, soprattutto per il fatto che episodi del genere cominciavano a diventare sempre più frequenti.
Le indagini della Gdf
Ecco quindi perché sono scattate le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Milano. Gli uomini della Guardia di finanza sono riusciti a mettere la parola fine all’illecità attività di un nutrito gruppo di illeciti percettori del reddito di cittadinanza. I militari, infatti, hanno appurato l’evidente irregolarità delle domande presentate dai nordafricani con l’obiettivo di mettere le mani sul sussidio: i responsabili avevano utilizzato falsi documenti e fornito mendaci dichiarazioni, come ad esempio quelle relative alla composizione e al reddito dei nuclei familiari di appartenenza. Non solo. Alcuni degli indebiti percettori del reddito di cittadinanza sono infatti risultati essere proprietari di immobili concessi in locazione, titolari di attività imprenditoriali oppure addirittura utilizzatori di beni intestati a defunti.
Gli uomini della Guardia di finanza sono riusciti ad accertare un danno per le casse dello Stato pari a 456mila euro complessivi. Il tempestivo intervento delle forze dell’ordine e il buon esito delle indagini hanno quindi consentito alle autorità di bloccare immediatamente l’erogazione del sussidio ai nordafricani, evitando all’Erario l’esborso di ulteriori 120mila euro.
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