di Augusto Sinagra – “GIA’ SPUNTA L’ALBA MINACCIOSAMENTE”
L’attenzione del mondo è concentrata sul conflitto USA/NATO e altri Stati contro la Federazione Russa in Ucraina, formalmente “intestato” ad un pagliaccio cocainomane al quale nulla importa dei morti e delle devastazioni nel suo Paese.
Gli USA, come al solito, con la guerra e la violenza pretendono di imporre ancora la loro egemonia e l’unilateralismo. Ma, come ho già detto, la posta in gioco per gli americani è la difesa del dollaro ormai in irreversibile declino.
Gli USA, se perdono lo strumento del dollaro, hanno perso tutto.
È per questo che gli USA e i suoi Stati vassalli descrivono Putin come la ”bestia nera” responsabile di tutto. Non gli perdonano di avere difeso le popolazioni russofone del Donbas e di prevalere militarmente sugli USA e sulla NATO. Soprattutto non gli perdonano il fatto che le sanzioni non hanno funzionato e la Russia è più forte di prima. Non gli perdonano la creazione del c.d. BRICS e l’uso, non più del dollaro, ma delle monete nazionali nelle transazioni internazionali.
Ma nessuno forse si rende conto che il cambiamento epocale viene dall’Africa ed è mosso da un fatto generazionale.
I giovani leader africani hanno finalmente preso coscienza dello status coloniale al quale è ancora assoggettata la quasi totalità degli Stati africani e finalmente e imperiosamente stanno dando corpo alle loro sacrosante istanze di indipendenza e di autonomo e libero sfruttamento delle risorse naturali delle quali l’Africa è ricca.
Sembra che lo spirito del Colonnello Mu’ammar Gheddafi aleggi sul Continente africano.
Se questo processo si consoliderà coinvolgendo la totalità degli Stati africani (e poco importa l’appoggio del Presidente russo o il sostegno militare dei Soldati della Wagner) il cambiamento sarà veramente epocale.
A scomparire dalla politica e dalla economia internazionale non sarà solo l’Ucraina debellata, ma sarà soprattutto la Francia che ha biecamente sfruttato per decenni e decenni, prima e dopo il 1960, i Popoli africani.
Dall’Africa sarà espulso anche il Regno Unito, gli USA e anche la Germania.
I dieci milioni di congolesi uccisi o mutilati ad opera di un criminale chiamato Leopoldo del Belgio, saranno vendicati.
Tutto cambierà: gli USA potranno occuparsi di regolare i loro affari interni, non escludendo una nuova guerra civile somigliante a quella del 1865.
Anche gli Stati del Sud America ritroveranno coraggio e dignità e il pieno diritto di godere delle proprie risorse naturali per il benessere dei loro Popoli e non per l’arricchimento dei noti usurai internazionali.
I vari Soros, Bill Gate, i criminali di Big Pharma e le sanguisughe dell’umanità saranno spazzati via.
In questo scenario l’Italia avrà titolo di porsi come interlocutore attendibile delle nuove realtà governative che stanno nascendo in Africa. Il nostro c.d. colonialismo non solo fu “schiavitù d’amore” o voler fare un’unica famiglia. In quelle che furono le nostre colonie portammo non solo benessere ma anche il nostro rispetto. Costruimmo strade, ferrovie, ospedali, infrastrutture, anche funivie (in Eritrea per raggiungere l’Altopiano etiopico). Il primo provvedimento del Vice Re italiano fu l’abolizione immediata della schiavitù millenaria. I nostri soldati lavoravano paritariamente con gli operai locali e la retribuzione e il trattamento era uguale.
Come cantò Pisacane a proposito dei trecento di Sapri, “Non portammo via neppure un pane”.
Con la fine di questo bieco colonialismo avremo benefici molteplici. Cesseranno gli arrivi di clandestini sospinti proprio dalla Francia tramite il Mali e il Niger verso le piane desertiche della Libia per poi giungere in Italia vittime innocenti della più sporca tratta di esseri umani che si ricordi.
La Francia ne è responsabile e finirà nella miseria con la fine del franco africano.
Quando i rivolgimenti politici si saranno compiuti in Africa e nel mondo, qui in Italia si dovrà stare attenti a prevenire i tradizionali trasformismi e riciclaggi. Molti dovranno finalmente tacere.
AUGUSTO SINAGRA – Professore ordinario di diritto delle Comunità europee presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Avvocato patrocinante davanti alle Magistrature Superiori, in ITALIA ed alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, a STRASBURGO