(https://torino.repubblica.it) – “Deve essere caduto nella doccia mentre si dava una ripulita”. Dall’8 luglio era questa la versione che raccontava chi quel pomeriggio si trovava in uno degli appartamenti dell palazzo popolare di via Buratti 2, quartiere Chiavazza, periferia di Biella, per spiegare la morte di Giovanni Santus, senzatetto di 58 anni, trovato cadavere in bagno, nudo e bagnato, dai sanitari del 118. L’esito dell’autopsia, però, ha rivelato tutto un altro scenario: l’uomo è stato ucciso di botte, ustionato con l’acqua bollente e poi lasciato nella doccia per almeno due ore prima di dare l’allarme.
La squadra mobile della questura di Biella ha arrestato quattro persone per l’omicidio. Andrea Basso, 20 anni, è sospettato di essere l’autore materiale del pestaggio. Ieri è stato interrogato a lungo dalla polizia e dalla sostituta procuratrice Sarah Cacciaguerra che coordina l’inchiesta. Il ragazzo, assistito dall’avvocato Gugliemo Ramella, era già in carcere per una tentata rapina commessa alla stazione. Ieri mattina aveva ottenuto i domiciliari dopo l’udienza di convalida ma è rimasto in carcere a Biella per la nuova accusa. Con lui sono finiti in manette la sua fidanzata, Alice Mula, 19 anni, assistita dall’avvocato Vittorio Grosso, e i due padroni di casa, Silvio Iarussi, 50 anni, e Lionel Ascoli, 41 anni ( difesi dall’avvocato Sergio Gronda). Secondo l’accusa, anche non avendo partecipato direttamente al pestaggio, avrebbero concorso alla morte dell’uomo non chiamando tempestivamente i soccorsi. In realtà i quattro, accompagnati in questura domenica mattina e interrogati ieri fino a tarda sera, hanno fornito ricostruzioni discordati, accusandosi a vicenda del pestaggio.
“La cassa toracica di Santus era sfondata in due punti”, si legge nel referto del medico legale. Come se qualcuno si fosse seduto sul petto dell’uomo. Sul corpo sono stati trovati evidenti segni di ustioni causati dall’acqua bollente, forse usata per cercare di lavarlo. L’aggressione si è consumata in due momenti, il primo in su un giaciglio in quella che veniva usata come camera da letto, poi l’uomo è stato trascinato in bagno.
Santus arrivava da Savigliano, nel Cuneese, diceva di aver vissuto a Bricherasio, da qualche mese si viveva a Biella, più volte la polizia lo aveva controllato in strada. Magro e piccolino, non pesava più di 50 chili, girava con uno zainetto in cui aveva impacchettato la sua vita, e un cane meticcio.
Era già stato nell’appartamento di via Buratti dove Iarussi e Ascoli ospitavano spesso persone in difficoltà. Anche Basso e Mula erano loro ospiti da qualche giorno. Hanno incontrato Santus vicino a un supermercato e lo hanno invitato a casa per una doccia. Poi è successo qualcosa, una discussione nata forse per una bottiglia di gin che l’uomo avrebbe finito senza il consenso degli altri inquilini dell’appartamento. Nessuno ha ammesso l’omicidio per ora.