Roma, 4 lug. (askanews) – “Siamo qui perchè vogliamo un’Europa solidale, quella che raccontava il Manifesto di Ventotene, oggi non abbiamo ancora l’Europa di Ventotene ma il Pd vuole continuare a lavorare in questa direzione, perchè è l’unica che puo’ promettere un futuro migliore alle nuove generazioni”. Un’Europa “più politica, il contrario di quello che vuole Giorgia Meloni”. Elly Schlein ha voluto riunire la segreteria del Pd nell’isola di Ventotene, quella dove Altiero Spinelli immaginò il futuro dell’Europa e al quale ha reso omaggio non appena sbarcata.
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Qui verrà inaugurato il primo Circolo Pd di Ventotene.”Stiamo vedendo vacillare e crollare l’Internazionale di nazionalisti – ha osservato la segretaria dem – nell’ipocrisia di usare la stessa retorica di odio, muri e intolleranza, a cui non interessa trovare soluzioni ai problemi degli italiani e degli europei, hanno qualcosa di meglio: un capro espiatorio, un nemico al giorno, che sia il diverso, la Comunita Lgbtqi+, le donne troppo emancipate, le politiche eocologiste.
Un nemico al giorno ma a soluzioni stanno a zero. Se siamo qui è per recuperare l’afflato di un disegno che vuole unire i popoli, perchè l’Europa che ha in mente Giorgia Meloni non è quella dei popoli ma quella dei veti nazionali, come quelli dei suoi amici e alleati ungheresi e polacchi, che si oppongono e negano la solidarietà europea sull’accoglienza, ai danni dell’Italia e dell’interesse italiano, e anzichè battersi per superare Dublino e avere una condivisione equa tra i Paesi europei delle responsabilità sull’accoglienza, Meloni da ragione a loro. Questo è il grande paradosso del nazionalismo”.
Per Schlein occorre dunque “svelare tutte le bugie” della destra “anche quella fiscale con paradisi fiscali in Europa, con 27 sistemi diversi che agevolano l’elusione fiscale anche dei grandi gruppi”. “Siamo qui perchè è tempo, per la mia generazione e per quelle successive, di non rinunciare a una prospettiva europea, perchè non c’è una sola sfida su cui si gioca il futuro dell’Europa su cui siano sufficienti gli Stati nazionali”, ha detto Schlein. Con il solo “interesse nazionale non si salva nessuno in Europa e, quindi, bisogna trovare un equilibrio che rappresenti un interesse europeo”, ha spiegato la segretaria dem. “Non si può promuovere un’Europa ‘a la carte’, come fa la destra, in cui si scelgono i benefici ma non si condividono le responsabilità che ne derivano”.