Guastalla, pakistano devasta il pronto soccorso: decine di migliaia di euro di danni

Guastalla, pakistano devasta il pronto soccorso

(www.ilrestodelcarlino.it) – Guastalla (Reggio Emilia), 26 giugno 2023 – Minuti di pura follia. Sono quelli che poco dopo l’una della scorsa notte ha vissuto il personale del pronto soccorso dell’ospedale di Guastalla, costretto a chiudere l’attività a causa di uno straniero di origine pakistana, residente a Novellara, il quale ha manifestato tutta la sua aggressività dopo essere arrivato alla struttura ospedaliera per medicare traumi lievi riportati in un violento diverbio alcuni connazionali, a Reggiolo.

Il personale dell’ambulanza della Croce rossa locale lo aveva raggiunto in un parco pubblico, ebbro e ferito. Scortata dalla polizia locale, l’ambulanza lo ha portato in ospedale. Ma in pronto soccorso è successo di tutto. Lo straniero ha iniziato a gettare all’aria tutto ciò che si è trovato di fronte, rompendo computer, attrezzature, apparecchiature sanitarie negli ambulatori. Poi all’ingresso del pronto soccorso si è armato di un grosso mattone da edilizia iniziando a inseguire il personale del reparto e i volontari Cri. Un fuggi fuggi generale incredibile, con il pakistano che colpiva ogni cosa che capitava a tiro, in particolare i vetri delle porte all’accesso e all’interno, prendendosela poi con l’ambulanza che era all’esterno, danneggiando irrimediabilmente il parabrezza.

Sono arrivati i carabinieri, con due pattuglie, riuscendo a fermare lo straniero, usando spray al peperoncino. Solo quando è stato ammanettato, la situazione è tornata tranquilla. Intanto, il pronto soccorso ha dovuto chiudere l’attività fino al mattino, con i pazienti e le ambulanze dirottate verso l’ospedale di Reggio. I danni strutturali sono ingenti, per diverse decine di migliaia di euro. Lo straniero è stato arrestato per danneggiamento, interruzione di pubblico servizio e altri reati al vaglio dei carabinieri e della magistratura. E dagli operatori arriva la richiesta di maggiore sicurezza: “Siamo a rischio ogni giorno. Ed è sempre peggio”, dicono.