Fimmg: la nuova norma sui farmaci bloccherà tutto il sistema ricette online

31 lug – ‘‘Il nuovo provvedimento sulla prescrizione dei farmaci blocchera’ totalmente il Sistema della ricetta on line. Dopo tanti ritardi e difficolta’ di applicazione in molte realta’, bisognera’ ripartire da zero in quanto i Sistemi di Accoglienza Regionali (SAR) e Centrale (SAC) sono destinati a ‘saltare’. Cosi’ com’e’ attualmente impostata, infatti, la ricetta elettronica non prevede l’inserimento del principio attivo, ma esclusivamente del farmaco. Dunque, oltre al danno la beffa” . E’ quanto dichiara il segretario nazionale della FIMMG, Giacomo Milillo.

”Inoltre – aggiunge Milillo – le accuse di comparaggio collegate alla nostra posizione su tale provvedimento, espressa a garanzia dei nostri assistiti, ci appaiono quantomeno risibili. Fermo restando che ove identificati tali abusi vanno perseguiti, ci appare alquanto paradossale che un sistema come quello della medicina di famiglia, condizionato dalla scelta dell’assistito che puo’ valutarlo sulla base dei risultati di cura ottenuti, sia confrontato come piu’ facilmente corruttibile rispetto ad altri sistemi che invece sono sicuramente piu’ esposti ai condizionamenti del mercato e con scarso valore di controllo in capo al cittadino.

Forse siamo di fronte alla liberalizzazione della sanita’ pubblica per una sanita’ di mercato?” ”A tutto questo si aggiungono i disagi per medici e pazienti – sottolinea Milillo – . Una volta prescritto il principio attivo, il cittadino dovra’ tornare nuovamente dal proprio medico di famiglia per mantenere aggiornata la propria cartella clinica rispetto al farmaco finale utilizzato, per il mantenimento di una continuita’ informativa terapeutica in capo al proprio medico di fiducia utile in futuro anche al patient summary.

Siamo quindi, anche, alla frammentazione digitale delle informazioni. E’ una situazione paradossale, un provvedimento senza senso al quale ci opporremo con forza – conclude Milillo -. La FIMMG e’ pronta a riunire i propri organismi istituzionali e a dar vita alle necessarie azioni di protesta”.