Solidarietà alla giudice Zanda, dimissioni per il ministro Nordio

Carlo Nordio

E così, dopo esserci giocati a briscola tutti gli articoli della Costituzione sui diritti e le libertà fondamentali, quando pensiamo d’aver toccato il fondo, ecco che le Istituzioni ci ricordano che al peggio non c’è mai fine e che -è arrivato il momento di dirlo senza peli sulla lingua- l’agire mafioso è ormai istituzionalizzato, ad ogni livello. Nessuna diversità tra kg di tritolo sulla strada di Capaci o le auto bombe in via D’Amelio. Ora si procede a colpi di disciplinari, mettendo sotto accusa quei magistrati che hanno osato tradire la famigghia!

Le Istituzioni non perdonano

E chi se ne frega se l’art. 104 della Cost. parla di Indipendenza della Magistratura, e chi se ne importa se le sentenze della Corte Costituzionale del 30.11.2022 siano state di mero rigetto e quindi non vincolanti per i giudici di prime cure.
No! Lo Stato ha detto che non s’aveva da fare e se lo dice lo Stato parrebbe quasi che l’ abbia detto la Cupola.

L’atteggiamento, mutatis mutandis è quello: sostituiamo a kg di tritolo delle accuse pubbliche da parte nientepopodimeno che del Ministro della giustizia e facciamolo seguire da un procedimento disciplinare all’infame giudice che ha osato decidere con Indipendenza e rigore giuridico e scientifico (quello senza H finale!)

Un tempo si faceva trovare la testa del capretto o del cavallo all’infame di turno, sotto il portone di casa o sul sedile della macchina, a volte gli si spediva un proiettile. Ora si manda la pec dell’avvio di procedimento disciplinare.
E ci chiede di avere fiducia nelle Istitizuoni! Sì certo, quali?

Chiediamo al Ministro Nordio di porgere scuse formali alla dott.ssa Susanna Zanda per aver travalicato il suo sacrosanto diritto di Indipendenza nei confronti dei poteri dello Stato, chiediamo pertanto le dimissioni immediate del Ministro Nordio, chiediamo che la legalità venga ripristinata in questo Paese, ricordando che se fosse un Paese serio avremmo già migliaia di indagini in corso ad opera delle procure di tutta Italia sugli scandali AIFA emersi da inchieste giornalistiche che vanno avanti da mesi!

Solidarietà alla giudice Zanda.
Manola Bozzelli – vicepresidente Associazione Arbitrium