Estratto da articolo per “il Messaggero” «Nessun paese europeo può difendersi da solo» né può essere considerato efficace un esercito di cinquemila unità, come è attualmente, che di fronte a un’aggressione bene organizzata «resisterebbe poche ore». Per questo la soluzione non può che essere di ben altro spessore. «I tempi ci stanno obbligando a mettere insieme le forze armate dei 27 paesi dell’Unione sul modello Nato». […]
Sollecitato sulla guerra Ucraina, Guido Crosetto ha precisato che «si sta lavorando per mettere insieme gli eserciti europei, ma i tempi sono purtroppo dettati delle burocrazie» ha osservato ricordando che alla fine a rallentare il percorso è «chi comanda davvero», ovvero la burocrazia. «[…] Ci sono Paesi come la Polonia in cui il 90 per cento della popolazione teme un’invasione da un giorno all’altro, che cosa dovremmo rispondere a quella gente? Qualcosa di concreto dobbiamo pur fare, anche se la paura non ci deve indurre ad azioni azzardate».
Crosetto non lo ha detto apertamente, ma più volte nelle sue risposte è sembrato suggerire una prospettiva minacciosa per il conflitto ucraino, nella previsione che «se nulla cambia nello scenario di guerra, tra un anno potrebbe cambiare l’atteggiamento degli Stati Uniti: potremmo avere un altro Afghanistan. Per questo bisogna arrivare velocemente alla fine del conflitto e poi allestire subito un tavolo di pace. Ma per la fine della guerra bisogna che qualcuno la smetta di tirare le bombe». […] via Dagospia.com