Alluvione in Romagna, l’allarme lanciato via Twitter da Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova: «Vaccinare la popolazione per prevenire infezioni». L’esperto ha sostenuto di essere più preoccupato di quanto succede in questi giorni in Romagna, piuttosto che eventuali ipotetici nuovi virus in arrivo dalla Cina. «Dal punto di vista epidemiologico mi preoccupa la situazione di Emilia-Romagna – così Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie infettive dellʼOspedale Policlinico San Martino di Genova, ospite al Tgcom24 – Le acque reflue che si mischiano con le carcasse degli animali possono generare infezioni. Bisogna pensare rapidamente a vaccinare la popolazione per alcune delle malattie che possono essere appunto prevenute dai vaccini».
«Oggi il vero rischio per gli abitanti delle zone alluvionate in Romagna sono le infezioni che potrebbero essere davvero gravi. Convivere e avere continuo contatto con le acque fognarie e con le acque che sono state a contatto con le carcasse degli animali pone la popolazione più fragile – bambini e anziani – a rischio di gastroenteriti, dermatiti e congiuntiviti. Attenzione all’epatite A, alla salmonella, ai colibatteri, ma anche ad ameba e leptospire.
Bisogna usare guanti e stivali evitando di camminare nell’acqua a piedi nudi. Il rischio di epidemie è possibile e deve essere evitato con ogni mezzo». Lo scrive su Twitter Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. (www.leggo.it)
A tranquillizzare gli appelli ci ha pensato l’Istituto superiore di sanità. In seguito a una riunione con la task force dell’istituto che gestisce la qualità dell’acqua, non è stata descritta alcuna situazione preoccupante: “Al momento – ha spiegato Luca Lucentini, direttore del reparto Qualità dell’acqua e salute dell’Iss – non sussistono situazioni di allarme sanitario”. In riferimento al medio e lungo periodo, Lucentini ha aggiunto che “si dovrà intensificare la prevenzione anche in termini di comunicazione. Lavoreremo in questa direzione insieme all’agenzia ambientali, le strutture ospedaliere e ii servizi idrici”.