LA PRIGIONIA DEI VECCHI E DEGLI INUTILI
PIAZZA LIBERTA’: intervento del prof. Alessandro Meluzzi – medico, psichiatra, criminologo, opinionista – estratto dalla puntata di sabato 13 maggio 2023
C’è una frase del libro ‘l’uomo dei Boschi’ che ho sempre raccontato agli studenti e che proclamo come programma di vita: se qualcuno volesse venire nella mia capanna nel bosco per fare il mio bene, correrei a nascondermi nella foresta. Quando lo Stato irrompe nelle nostre vite per fare il nostro bene, state pur certi che ci troviamo di fronte a pura m****
Noi viviamo in una società permeata da una cultura che definirei la cultura della sorveglianza, del controllo mascherato da ideale del bene comune, quando il bene comune viene affermato, come accaduto recentemente, da una sentenza vergognosa della Corte incostituzionale, come prevalente sul bene individuale laddove, invece, ogni diritto positivo dovrebbe dire che ogni bene comune è da considerarsi tale se perfettamente permeato e perfettamente integrato perfettamente coerente col bene individuale perché, se un bene comune contrasta con il bene individuale, non è un bene comune, ma è un bene violento istituzionalizzazzante totalitario e prevalente sul bene della singola persona quindi le due cose non possono essere mai messe in contrasto.
Se il bene comune prevale sul bene individuale siamo già nella mostruosità giuridica, nella mostruosità etica, nella mostruosità morale, nella mostruosità psicologica, nella mostruosità umana e quant’altro. Però questo è già avvenuto. Allora, quando passa questo principio, è chiaro che sono aperte le porte a tutti i possibili orrori in una cultura della sorveglianza del controllo.
Se un anziano non produce e diventa una zavorra per la società può essere soppresso e, prima della soppressione, deve essere escluso ed emarginato e, se ha un bene parzialmente tutelabile, fosse quello patrimoniale o di una parte del suo corpo, questo bene non deve poter essere esercitato nel nome della tutela filantropica del suo bene.
E se ci si trova di fronte ad una malattia grave o terminale, per risparmiare inutili sofferenze, conviene sopprimere l’interessato perché la sua vita, che a questo punto non è più sacra in quanto tale, ma deve essere qualificata all’interno di una scala di un Rrating se è meritevole o non è meritevole di essere vissuta, allora questa visione filantropica dell’eutanasia si afferma e chi potrà stabilire se un anziano oncologico con disturbi cognitivi della demenza se un bambino autistico che un bambino disabile ha una vita meritevole di essere vissuta?
State pur certi che se rappresenterà un costo e non sarà sfruttabile, magari all’interno di una cultura di tutela per un reddito di cui è portatore, fosse anche immobiliare, la soppressione diventerà la soluzione più razionale migliore quindi noi ci troviamo di fronte di fronte a questa finta filantropia di chi vuole sostenere grandi ideali e porci comodi perché poi dietro ci sono anche interessi in confessabili di amministratori di sostegno di tribunali sull’utilizzo dei beni immobiliari immobiliari.
Quanti delitti vengono commessi nel nome del bene comune cari amici. Però tutto questo è qualche cosa molto difficile da arrestare…
PIAZZA LIBERTA’ è il programma di informazione condotto da Armando Manocchia che va in onda ogni sabato alle 20,30 su BYOBLU CANALE 262 DT CANALE 816 SKY CANALE 462 TIVUSAT
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