Roma, 11 mag. (Adnkronos Salute) – Terminata l’emergenza pandemica, i cittadini italiani si trovano a fare i conti più di prima con una vera e propria ‘urgenza sanità’, fatta di lunghissime liste di attesa, pronto soccorso allo stremo, medici di medicina generale assenti in molte aree non a caso definite ‘deserti sanitari’. E ancora: il ricorso alla spesa privata aumenta ed è incompatibile con un sistema universalistico, trasformando la salute in ‘privilegio’ per chi può permetterselo economicamente. Così per molti italiani l’attesa si è trasformata in rinuncia alle cure. Sono le tante ‘urgenze sanità’ che Cittadinanzattiva fotografa nel Rapporto civico sulla salute 2023, presentato oggi a Roma al ministero della Salute.
Il report, alla seconda edizione, integra i dati provenienti dalle 14.272 segnalazioni dei cittadini, giunte nel corso del 2022 alle sedi locali e ai servizi Pit Salute di Cittadinanzattiva, con dati provenienti da fonti istituzionali, accademici o della ricerca. L’obiettivo è mostrare come si traduce oggi il diritto alla salute nel complesso sistema del federalismo sanitario. Accanto ai mai risolti problemi generali di liste di attesa e accesso alle prestazioni (che raccolgono quasi una segnalazione su tre, 29.6%), i cittadini – dettaglia una nota – denunciano carenze in tutti e tre gli ambiti dell’assistenza sanitaria: quella ospedaliera (15,8%), quella territoriale (14,8) e l’area della prevenzione (15,2%).
Al quinto posto la sicurezza delle cure (8,5%). Seguono le segnalazioni su accesso alle informazioni e documentazioni (4,5%), assistenza previdenziale (2,8%), umanizzazione e relazione con operatori sanitari (2,6%), spesa privata e ticket elevati (1,7%) e assistenza protesica e integrativa (1,4%). A crescere rispetto al 2021, sono soprattutto le problematiche che riguardano l’accesso alle prestazioni (+5.8%) e quelle legate all’assistenza in ospedale (+4,4%).
“I dati presentati in questo rapporto, e le storie che le persone raccontano ai nostri attivisti sul territorio, ci mettono nella urgenza di proclamare come cittadini lo stato di emergenza sanitaria e una mobilitazione permanente a difesa del nostro Servizio sanitario nazionale, come annunciamo nel nostro Manifesto e nella petizione su Change”, dichiara Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva.
“Per superare l’urgenza sanità – sostiene ancora Mandorino – chiediamo che siano riaffermate cinque condizioni, cinque chiavi di accesso alla casa comune del Ssn: l’aggiornamento periodico e il monitoraggio costante dei Livelli essenziali di assistenza, che devono essere garantiti ed esigibili su tutto il territorio nazionale; l’eliminazione delle liste di attesa attraverso un investimento sulle risorse umane e tecniche, una migliore programmazione e trasparenza dei vari canali, un impegno concreto delle Regioni per i Piani locali di governo delle liste di attesa; il riconoscimento e l’attuazione del diritto alla sanità digitale per ridurre la burocrazia, comunicare meglio con i professionisti e accedere a prestazioni a distanza”.
E ancora: “La garanzia di percorsi di cura e di assistenza dei malati cronici e rari e, in particolare, delle persone non autosufficienti, finanziando la nuova legge per gli anziani non autosufficienti e riprendendo l’iter normativo per il riconoscimento dei caregiver; l’attuazione della riforma dell’assistenza territoriale prevista dal Pnrr, con il coinvolgimento delle comunità locali e dei professionisti del territorio”.