Roma, 3 mag. (askanews) – La libertà dei media è in pessime condizioni in un numero record di Paesi, secondo l’ultimo rapporto di Reporters senza frontiere (Rsf), che avverte che la disinformazione, la propaganda e l’intelligenza artificiale rappresentano minacce crescenti per il giornalismo. L’Italia, è però riuscita a scalare la classifica nell’ultimo anno, attestandosi al 41esimo posto su 180, e guadagnando 17 posizioni rispetto al 2022.
Il World Press Freedom Index rivela una situazione scioccante, con 31 paesi considerati in una “situazione molto grave” e con un punteggio molto basso, senza precedenti, rispetto ai 21 di due anni fa. L’aumento dell’aggressività da parte di governi autocratici – e di alcuni che sono considerati democratici – unita a “massicce campagne di disinformazione o propaganda” ha fatto peggiorare la situazione, secondo l’elenco, pubblicato da Rsf.”
C’è più rosso sulla mappa di RSF quest’anno che mai, poiché i leader autoritari diventano sempre più audaci nei loro tentativi di mettere a tacere la stampa”, ha detto al Guardian il segretario generale di Rsf, Christophe Deloire. “La comunità internazionale deve prendere coscienza della realtà e agire insieme, in modo deciso e rapido, per invertire questa tendenza pericolosa”. Oggi ricorre il 30mo anniversario della prima Giornata mondiale della libertà di stampa, istituita per ricordare ai governi il loro dovere di sostenere la libertà di espressione.
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