Ucraina, Cirielli: “tutti i nostri strumenti per la ricostruzione”

Edmondo Cirielli

E’ in corso a Roma la conferenza bilaterale per la ricostruzione dell’Ucraina. Una rinascita che il governo punta a far passare anche dall’Italia, che vuole giocare un ruolo da protagonista in questa sfida, pianificando una strategia prima che il conflitto finisca.
La regia è politica al più alto livello: a fare gli onori di casa la premier Giorgia Meloni, i suoi vice Antonio Tajani e Matteo Salvini, i ministri Giancarlo Giorgetti e Adolfo Urso. In rappresentanza di Kiev, il primo ministro Denys Shmyhal ed il titolare degli Esteri Dmytro Kuleba tra gli altri.

Il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, sottolinea che “la ricostruzione diventa anche un modello di integrazione. Il mondo dell’economia, delle banche di sviluppo, delle imprese, delle organizzazioni statali si misura a dare una risposta di tipo immateriale, nella ricostruzione. L’obiettivo è consentire a questa popolazione di scegliere un modello che funziona, quello dell’Ue. Il sistema di intervento strutturale per creare la stabilità dell’Ucraina rappresenta un fatto importantissimo”, ha continuato Cirielli spiegando come “l’Fmi, la Banca Mondiale, tutte le istituzioni sono in prima linea per questo“.

Anche l’Italia sta facendo la sua parte: “Stiamo anche immaginando come la nostra Cassa depositi e prestiti nella sua mission particolare possa intervenire a sostenere la nostra iniziativa. Si parlerà poi della Simest, dell’Istituto del commercio estero, l’Ice, e di altre strutture come la Sace: l’Italia scenderà in campo con tutti i suoi strumenti per fare il suo dovere“, ha concluso il viceministro degli Esteri.

Le circa 600 aziende italiane presenti al Palazzo dei Congressi dell’Eur sono chiamate a condividere la propria expertise con gli interlocutori ucraini, per fornire loro le migliori soluzioni di breve, medio e lungo periodo. E chi sarà in grado di ben posizionarsi nella fase di “fast recovery” si troverà in vantaggio quando la ricostruzione vera e propria sarà avviata.

Il governo considera del resto fondamentale il coinvolgimento dei soggetti privati, perché la ricostruzione vale 411 miliardi e non potrà essere finanziata tutta da fondi pubblici. Allo stesso tempo, si sottolinea, Kiev dovrà portare portare avanti le riforme per garantire più legalità e trasparenza, creando un ambiente favorevole alla realizzazione dei progetti. Fitto il calendario della giornata. Si parte con una sessione a porte chiuse composta da 7 tavoli tematici su altrettanti settori individuati come prioritari.  ANSA