“La liberazione della Crimea dagli invasori russi è inevitabile”. Ad affermarlo è il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky secondo quanto riferisce Ukrinform in occasione della chiusura del Ramadan a Kiev. Zelensky ricorda che con l’occupazione della Crimea, con la repressione contro i tatari in Crimea e contro i musulmani di Crimea “è iniziato il tentativo della Russia di schiavizzare l’Ucraina e altri popoli dell’Europa civile”.
“Sulla terra di Crimea sotto il tricolore russo ora regna il male, l’umiliazione, la repressione, l’omicidio, la guerra. Ma dove è iniziata la via del male, è lì, ne sono certo, che ci aspetta la vittoria, la vittoria su questo male”, sottolinea Zelensky.
CRIMEA – la festa per il ritorno alla Russia
“Proprio come rispettiamo l’integrità territoriale di tutti gli Stati dall’Europa all’America latina, giustamente – aggiunge – ci aspettiamo il rispetto per l’integrità territoriale del nostro Stato in tutta l’Ucraina, dalla Polonia alla costa del Mar Nero e del Mar d’Azov, dalle città settentrionali a Sebastopoli e Kerch”.
Le parole di Zelensky sembrano una risposta a quelle pronunciate dal presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva. Per Lula, l’Ucraina non può ottenere tutto ciò che vuole dalla guerra iniziata dalla Russia. E il Zelensky deve rendersene conto. Anche se alla Russia “non rimarranno tutti i territori conquistati in Ucraina”, è probabile che Mosca manterrà comunque il controllo della Crimea, mentre a Kiev toccherà ammettere che “non potrà ottenere tutto ciò che vuole” dal conflitto, dice Lula nella sua analisi ‘double face’ secondo cui Vladimir Putin dovrebbe capire che non può tenere tutti i territori in Ucraina”.
“Forse il controllo della Crimea non è in discussione, ma bisognerà riparlare di ciò che ha invaso in seguito”, affer,a Lula, citato dall’emittente G1. Inoltre, la Nato “non può stabilirsi al confine con la Russia”. ADNKRONOS