Gli insulti a Sergio Mattarella sono costati cari a cinque siciliani condannati dal gup di Palermo Walter Tortorici a pene comprese tra 10 mesi e 20 giorni e un anno, un mese e 10 giorni. I cinque erano accusati di avere ingiuriato sui social il presidente della Repubblica. Si tratta di uno dei procedimenti nati da una indagine della Procura di Palermo su una serie di post pubblicati sulla pagina dell’associazione “Fiori d’arancio” che aveva manifestato solidarietà al Presidente della Repubblica, vittima di attacchi per aver incaricato Carlo Cottarelli di formare il governo nel 2018 (tentativo poi fallito).
Commenti volgari e offensivi diedero il via all’indagine
Gli inquirenti riuscirono a risalire ai titolari degli account da cui partirono gli insulti. Si trattava di 14 persone di diverse provenienze: da Palermo, a Messina, Torino, Misterbianco, Floridia e Chiaramonte Gulfi.
La polizia postale aveva infatti aumentato il monitoraggio del web per stanare gli ”odiatori seriali”. Una operazione che ha portato appunto a diverse denunce e anche qualche scusa, come il 40enne di Palermo che dopo la denuncia si è giustificato con un “ho fatto una fesseria”. tgcom24.mediaset.it