Non c’era nessuno in grado di tradurre dall’inglese all’italiano. Così gli alert dell’Oms sul Covid avrebbero accumulato i ritardi su cui stanno indagando i pm di Bergamo. La Direzione prevenzione del ministero della Salute era sprovvisto quindi di personale che riuscisse a recepire i documenti dell’Organizzazione mondiale della Sanità e tradurli rapidamente. Per questo motivo quei documenti «da tradurre venivano inviati» ad una società a Cagliari. Questa «circostanza potrebbe spiegare il perché alcuni provvedimenti ministeriali sono stati adottati diversi giorni dopo la pubblicazione da parte di Oms».
È solo una delle tante «carenze nella gestione dell’emergenza da parte del Ministero della salute» messe in luce in una informativa della Gdf di Bergamo agli atti dell’inchiesta sulla gestione della pandemia nei primi mesi del 2020. Solo dopo il 20 febbraio, si legge, «è iniziato un frenetico e caotico tentativo di organizzare il sistema di risposta». Prima di quella data, «poco o nulla è stato fatto, ad ogni livello, anche in ragione della frammentazione delle responsabilità e della poca chiarezza della linea di comando». www.ilmessaggero.it