Il gasdotto Nord Stream fatto saltare in aria dagli americani: a lanciare la pesante accusa non è Putin ma Seymour Hersh, giornalista investigativo nel settore militare e premio Pulitzer.
Secondo Hersh, l’esplosione dei gasdotti sottomarini tra Russia ed Europa nel Mar Baltico è stata un’operazione segreta ordinata dalla Casa Bianca e portata avanti dalla Cia. Notizia che è stata smentita da Pentagono e Casa Bianca ma che è stata utilizzata dalla Russia per tornare a chiedere una commissione di inchiesta indipendente.
Una esercitazione Nato come copertura
Seymour Hersh sul suo blog seymourhersh.substack.com racconta l’intera operazione. Nel giugno del 2020 sommozzatori della Marina Usa, utilizzando un’esercitazione militare della Nato come copertura, avrebbero piazzato esplosivi lungo i gasdotti che sono stati fatti detonare tre mesi dopo. Hersh – le cui rivelazioni sono state riprese da alcuni media internazionali – cita una fonte con diretta conoscenza del piano ma riporta anche la smentita della Casa Bianca e della Cia. A fare da “copertura” sarebbe stata l’operazione Baltops22, una esercitazione durata 13 giorni nel Mar Baltico e che ha visto la presenza di 47 navi, 89 aerei e circa 7mila soldati della Nato.
Il coinvolgimento della Norvegia
Dopo aver scartato l’uso di sottomarini, facilmente identificabili da parte della Marina russa, gli americani, sempre secondo Hersh, avrebbero scelto di compiere il sabotaggio con un commando di sommozzatori. Una operazione già usata nel 1974 quando la Cia riuscì a intercettare un canale sottomarino di comunicazione e spiare per diverso tempo i russi. Per compiere il sabotaggio del Nord Stream era però necessaria una base sicura e la Cia ha identificato nella Norvegia il Paese alleato migliore. Sarebbe stata la Marina norvegese a identificare la zona migliore dove colpire cio+ a poche miglia dall’isola danese di Bornholm. A circa un miglio si trovava il passaggio dei due gasdotti Nord Stream ad una profondità di soli 80 metri, facilmente raggiungibili da esperti sub. Sotto i tubi sarebbero quindi state piazzate le cariche di C4 fatte poi esplodere mesi dopo e che hanno reso la struttura irrecuperabile.
La Casa Bianca nega
“Questo è completamente falso e una totale invenzione”, ha commentato Adrienne Watson, una portavoce della Casa Bianca. “Questa affermazione è completamente e totalmente falsa”, le ha fatto eco Tammy Thorp, un portavoce della Cia. “Gli Stati Uniti non sono stati coinvolti nell’esplosione del Nord Stream”, ha detto un portavoce del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti a Ria Novosti smentendo quanto scritto da Seymur Hersh. Una difesa totale nei confronti dell’amministrazione Biden.
Chi è il giornalista Seymour Hersh
Seymour Myron “Sy” Hersh, nato a Chicago l’8 aprile del 1937, è un giornalista e scrittore. Le sue inchieste giornalistiche in campo militare gli hanno fatto conquistare il prestigioso Premio Pulitzer. L’inchiesta che l’ha reso celebre, e per il quale è stato insignito, è quella in cui svelò il massacro di My Lai durante la Guerra del Vietnam. Nel 2013 tornò a far parlare di sè perché con la sua indagine fece scoprire che il lancio di armi chimiche sulla città siriana di Ghuta non fu compiuta dal regime di Bashar al-Assad ma organizzata dai ribelli e dalla Turchia per costringere gli americani a reagire e intervenire contro il governo siriano. Seymour Hersh inciampò anche in qualche fake news. Nel 1981 fu costretto a pubblicare sul New York Times una lunghissima smentita per aver erroneamente accusato l’ex ambasciatore statunitense in Cile di aver collaborato con la Cia al colpo di Stato messo in atto da Pinochet nel 1973. www.tgcom24.mediaset.it