Ora è ufficiale: il Pd è schiavo di Roberto Speranza. Dopo che il segretario uscente Enrico Letta, all’ultima Assemblea di sabato, aveva sottolineato di aver “limato” la nuova Carta dei valori dem (il pomposo “manifesto”) insieme all’ex ministro della Salute, leader di Articolo 1 ed ex scissionista del Pd (era uscito nel 2017, per protesta contro l’allora capo Matteo Renzi), oggi arriva il via libera dalla direzione proprio di Articolo 1 alla partecipazione al congresso del Nuovo Pd.
La Direzione nazionale di Articolo Uno “ha approvato la relazione del segretario Roberto Speranza, esprimendo una valutazione positiva sull’approvazione formale e sui contenuti del Manifesto per il Nuovo Pd, che segna un fatto politico molto significativo e pone le basi per la costruzione di una seria alternativa alla destra nel nostro Paese”, si legge in una nota. Siamo, insomma, dalle parti dei “preliminari di fusione”.
“La piena apertura a soggetti collettivi e a personalità esterne, garantita dal Regolamento approvato per lo svolgimento del Congresso costituente, e la decisione di tenere aperta la fase costituente anche nel periodo successivo all’elezione della/del segretaria/o e dell’Assemblea nazionale del Nuovo Pd rappresentano scelte importanti che vanno nella direzione giusta”, continua il documento della direzione. “Gli iscritti e le iscritte di Articolo Uno sono invitati a partecipare attivamente alla fase congressuale già dalla prima fase del voto nei circoli, sottoscrivendo entro il 31 gennaio l’impegno ad aderire al Nuovo Pd nel 2023, come previsto dal Regolamento congressuale approvato”.
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