Littizzetto: “Se il professore è empatico, non gli sparano con la pistola ad aria compressa”

Luciana Littizzetto

(www.orizzontescuola.it) – “Il gesto è assurdo e violento, però la gestione della professoressa non so se è stata utile. Ho riflettuto su quanto sono cambiati i tempi da quando insegnavo io. Ho insegnato per 9 anni e nessuno mi ha mai sparato”. Lo dice Luciana Littizzetto, comica e conduttrice televisiva, un tempo insegnante di musica e poi di lettere, a La bomba su Radio Deejay, in merito alla vicenda della professoressa colpita in classe da dei pallini partiti da una pistola ad aria compressa.

C’erano delle classi particolarmente turbolente, tiravano gessetti, ma non ho mai pensato di denunciare, scrivere ai giornali. Era una faccenda mia e della scuola e mi dicevo: o imparo a gestire le classi difficili o è meglio che cambi mestiere” ricorda la comica.

Bisogna imparare ad avere a che fare con questi energumeni. Se sei debole, loro ci marciano tantissimo. I ragazzi fiutano la debolezza. Non esiste una classe ingovernabile, esistono professori molto bravi con i quali i ragazzi stabiliscono una relazione e altri con cui non ci riescono. E’ anche colpa del professore, è l’empatia, è quel qualcosa che fa intuire ai ragazzi che li ami, che sei lì perché ti piace, ti interessa veramente quello che pensano. Se riesci a creare questa sensazione non ti sparano con la pistola ad aria compressa“.

Questo ci deve far riflettere – aggiunge -. Sicuramente la docente non è riuscita a entrare in sintonia con gli studenti, scatenando questa aggressività, assolutamente da punire. Il bullizzare i professori c’è sempre stato, più il professore è debole e più questo saltava fuori. All’inizio anch’io ho fatto fatica. Poi mi sono chiesta: voglio fare questo mestiere? Sì, e allora devo fare io, devo conquistarli. All’epoca insegnavo musica“.