LONDRA, 17 GEN – La ministra dell’Istruzione del Regno Unito, Gillian Keegan, ha affermato che i sedicenni sono abbastanza grandi per prendere decisioni sul proprio genere, sollecitando una maggiore sensibilità da parte del governo conservatore di Rishi Sunak dopo la scelta di bloccare l’entrata in vigore del Gender Recognition Act, la controversa legge in materia approvata di recente in Scozia. Il provvedimento voluto dall’esecutivo indipendentista di Edimburgo rende più facile il cambiamento anagrafico di genere e abbassa da 18 a 16 anni l’età minima per richiederlo.
LEGGI ANCHE
► Testimonianza di una trans che spiega l’incubo dopo le sue operazioni: “Voglio raccontare a tutti cosa ci hanno portato via, cosa significa davvero “irreversibile” e come ci appare questa realtà.”
Keegan sostiene di non voler contraddire il proprio premier Sunak con le sue osservazioni e di parlare solo per “esperienza personale”, in quanto ha lasciato la scuola a 16 anni e iniziato a lavorare, quindi a una età, a suo avviso, a cui si possono prendere decisione fondamentali sulla propria vita.
Con le sue parole emerge comunque una spaccatura nel governo centrale rispetto a una legge che ha suscitato polemiche da più parti, mentre si va verso lo scontro legale fra Londra ed Edimburgo dopo il rifiuto da parte dell’esecutivo guidato da Nicola Sturgeon di modificare il provvedimento. Sono comunque emerse spaccature anche all’interno dell’Snp, il partito di maggioranza scozzese, oltre alle forti critiche da parte di figure importanti del movimento femminista come la scrittrice J.K. Rowling. (ANSA).