BRUXELLES – “Il Cremlino manca di credibilità e questa dichiarazione di cessate il fuoco unilaterale non è credibile; vogliamo vedere azioni concrete sul campo da parte della Russia, gli attacchi militari devono cessare del tutto e le truppe e gli equipaggiamenti militari devono essere ritirati dal territorio ucraino“. Lo ha detto l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Josep Borrell, incontrando la stampa nel corso della sua missione in Marocco.
“In assenza di tali azioni concrete, un cessate il fuoco unilaterale sembra essere un tentativo della Russia di guadagnare tempo per riorganizzare le proprie truppe e cercare di ripristinare la propria reputazione internazionale danneggiata, non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando di una guerra, e se parliamo di una guerra in Europa, dobbiamo anche tenere presente che le sue ripercussioni negative, che vanno oltre i confini europei”, ha continuato Borrell riferendosi agli effetti globali sui prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia che sta producendo il conflitto. Secondo il capo della diplomazia europea “in questo contesto, il ruolo dell’Unione Europea, come ‘ho spiegato oggi agli studenti dell’Università di Fez, è quello di cooperare maggiormente con il resto del mondo, e di farlo con grande umiltà, ed è quello che sono venuto a fare in Marocco”.
“Conosciamo bene la propaganda russa, che voleva farci credere che fossero le sanzioni europee le responsabili dell’aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari”, ha proseguito Borrell, “Questo è completamente falso – ha aggiunto – è stato l’esercito russo a distruggere i silos di grano, a distruggere e piantare mine nei campi, a distruggere le strade e a bloccare i porti dell’Ucraina”, ha ancora sottolineato l’Alto Rappresentante.
L’Alto rappresentante ha parlato di 44 miliardi di euro di investimenti che l’Ue ha mobilitato per aiutare l’Ucraina. “Sono cifre enormi, spese in meno di un anno, in termini di aiuti civili, umanitari, macrofinanziari e soprattutto militari: siamo stati in grado di eliminare la nostra dipendenza energetica dalla Russia”, ha detto ai giornalisti. “All’inizio della guerra l’Europa riceveva il 40% del suo gas dalla Russia, oggi siamo praticamente a zero”, ha ricordato Borrell. “Putin credeva di poter fare ricatti con l’energia, ma siamo stati in grado di cercare gas, carbone e petrolio altrove e siamo liberi dalla dipendenza dalla Russia”, ha aggiunto. ANSA EUROPA