BRUXELLES – Nello scandalo Qatargate il quotidiano belga Le Soir accende oggi un faro sull’edizione del 2021 del Premio Sakharov del Parlamento europeo, una sorta di ‘Premio Nobel per la pace’ dell’Eurocamera, assegnato lo scorso anno all’attivista russo Alexei Navalny. Secondo il quotidiano, “il Premio Sakharov è nel mirino degli inquirenti”. I media, anche italiani, hanno già segnalato in realtà nei giorni scorsi che tra gli scopi della presunta lobby corruttiva di Bruxelles a favore di Qatar e Marocco ci fosse anche “nominare i candidati del premio Sakharov”.
Ora, secondo il quotidiano belga, in prima linea nella cronaca di questa indagine, nell’edizione 2021 “i voti del gruppo S&D sono stati espressi contro un’attivista” del Saharawi, Sultana Khaya, “patata bollente per l’occupazione marocchina del Sahara occidentale”, schierandosi con la destra di Ecr. Ogni gruppo politico del Parlamento europeo può presentare un candidato al Sakharov. Seguono una serie di votazioni a porte chiuse tra le commissioni Sviluppo e Affari esteri, con diversi dei componenti citati nel Qatargate.
Finiscono in parità due candidati per un posto nella finale: Khaya (sostenuta da The Left) e la boliviana Jeanine Anez (nominata dai partiti di destra, Fratelli d’Italia e Vox, del gruppo Ecr). “È stata decisa una nuova votazione, che è stata inspiegabilmente ritardata di un’ora (non c’è stata alcuna giustificazione formale)”, ha ricostruito con Le Soir il deputato Miguel Urban (The Left, Podemos). “E il gruppo socialista, contro ogni aspettativa, ha dato istruzioni di voto ai suoi deputati, via e-mail, per votare il candidato” sostenuto “dall’estrema destra”. “Questa alleanza con l’estrema destra è politicamente inspiegabile e molto difficile da capire e spiegare”, ha aggiunto. “E la loro scusa di non dividere i voti nel turno finale” per favorire i propri candidati “non è credibile”. “È estremamente raro che i socialisti votino a favore dell’Ecr – ha detto a Le Soir una fonte del gruppo Renew. Sarebbero accusati dalla sinistra di non essere abbastanza di sinistra”.
“Nell’ultima tornata elettorale, le donne afghane sono state sostenute da S&D, Verdi e Sinistra. Questa alleanza progressista ha perso a favore di una maggioranza liberal-conservatrice che sostiene Alexei Navalny”, ha dichiarato il portavoce di S&D. “Come difensori dei diritti umani nel Sahara occidentale, abbiamo perso la speranza anni fa nelle istituzioni europee, nel Parlamento, nella Commissione europea e nel resto delle istituzioni”, ha commentato Sultana Khaya, ricoverata in Spagna da quattro mesi. ANSA EUROPA