“Nessuno potrà andare a caccia di cinghiali nelle città, si interviene con un piano concertato dai vari ministeri per l’abbattimento come ultima istanza”. E’ quanto precisa il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, ospite di Adnkronos Live, spiegando il criterio che sta alla base dell’emendamento che dà la possibilità di abbattere la fauna selvatica anche nelle aree protette e urbane.
Lollobrigida ha anche sottolineato la pericolosità del diffondersi della peste suina attraverso i cinghiali: si devono lamentare “560 milioni di euro annui per danni derivanti dai cinghiali e l’accentuarsi della peste suina che danneggia il settore suinicolo in maniera gravissima, perché devi abbattere tutto l’allevamento”.
Tra l’altro la norma , spiega il ministro, “nasce da un lavoro trasversale con le tutte regioni italiane, spendiamo milioni ogni anno per i danni arrecati dai cinghiali, anche per gli incidenti stradali. Il ministero spende milioni di euro l’anno per i danni provocati dai cinghiali”. ADNKRONOS