Bruxelles, 21 dic. (askanews) – La Commissione europea ha approvato oggi a Bruxelles un altro regime di sostegno tedesco da 49 miliardi di euro per sostenere l’economia di fronte alle conseguenze della guerra della Russia contro l’Ucraina. Il regime di sostegno è stato approvato nell’ambito del Quadro di crisi temporaneo dell’Ue per gli aiuti di Stato, che è stato adottato dalla Commissione il 23 marzo 2022 e modificato successivamente il 20 luglio e il 28 ottobre.
Il provvedimento tedesco, riferisce una nota della Commissione, sosterrà con sovvenzioni dirette le imprese di tutti i settori e di tutte le dimensioni che sono consumatrici finali di energia elettrica e gas naturale.
Il sostegno pubblico sarà canalizzato tramite i fornitori di energia, sotto forma di riduzioni in rate mensili delle bollette per l’elettricità, il gas naturale e il riscaldamento degli aventi diritto. I fornitori di energia saranno quindi rimborsati dallo Stato tedesco per gli aiuti canalizzati. La misura sarà gestita dal Ministero federale per l’Economia e l’Azione climatica, con l’assistenza dei fornitori di energia e di diversi altri enti amministrativi che saranno designati in una fase successiva.
L’importo totale del sostegno concesso a ciascuna società sarà verificato alla fine del periodo di ammissibilità rispetto agli importi massimi di aiuto consentiti nell’ambito del Quadro di crisi temporaneo sugli aiuti di Stato. Tutti i pagamenti che superano i massimali di aiuto applicabili saranno recuperati dalle autorità tedesche designate a questo compito. Ciò garantirà, afferma la Commissione nella nota, che il supporto dello Stato sia limitato al minimo necessario.
Ieri la Commissione aveva approvato altri due misure di intervento con fondi pubblici multimiliardari per il sostegno ad aziende tedesche, nel contesto della crisi energetica legata alla guerra in Ucraina: la ricapitalizzazione da 34,5 miliardi di euro delle Uniper, uno dei più grandi trader di gas naturale in Europa, per evitarne l’insolvenza e procedere alla sua ristrutturazione; e un’altra ricapitalizzazione, da 6,3 miliardi di euro, per la società energetica SEFE, precedentemente Gazprom Germania, dopo che l’11 novembre scorso la stessa Commissione aveva autorizzato lo Stato tedesco ad assumerne il 100% della proprietà.
Si sta realizzando concretamente e rapidamente, insomma, il controverso pacchetto di misure da 200 miliardi di euro annunciato dal governo tedesco a fine settembre e approvato dal Parlamento di Berlino il 21 ottobre, per sostenere l’economia nazionale e le famiglie di fronte ai rincari dei prezzi energetici.
Allo stesso tempo, la Germania continua a opporsi alle proposte di finanziare misure simili con nuove emissioni di debito comune europeo anche nel resto dell’Ue, e in particolare nei paesi che non hanno il margine di bilancio per permettersele a livello nazionale, per evitare i rischi di frammentazione del mercato unico.