Soumahoro, la suocera aveva accordi col Pd locale. Bilanci affidati ai dem

Suocera di Soumahoro

Il caso Soumahoro continua ad essere al centro dell’attenzione, spuntano nuovi dettagli inediti relativi alla cooperativa di famiglia, gestita dalla suocera del deputato che è stata iscritta nel registro degli indagati per truffa aggravata e ha ammesso: “Non pagavamo gli stipendi”. Non ci sono – si legge su Repubblica – solo le proroghe senza gara per la gestione dei centri per migranti e non c’è neppure soltanto il lavoro dato a un esponente dem. Il rapporto tra il Pd pontino e le coop della suocera e della moglie del deputato Aboubakar Soumahoro sembra più profondo. La Karibu, la cooperativa con sede a Sezze e che nell’arco di venti anni ha portato a Maria Therese Mukamitsindo e poi pure a Liliane Murekatete circa 65 milioni di euro.

Dalla documentazione contabile della cooperativa, al centro di una dura vertenza sindacale con lavoratori che reclamano 400mila euro di stipendi arretrati e di un’ampia inchiesta della Procura di Latina, – prosegue Repubblica – emerge che nel 2004 la suocera di Soumahoro ha affidato la procura speciale per presentare il bilancio a Sergio Di Raimo. Quest’ultimo, oltre ad essere un commercialista, è un esponente del Pd e proprio a Sezze è stato consigliere comunale, assessore e infine sindaco. Nel 2007 al suo posto i documenti contabili della coop sono infatti stati presentati da Domenico Stirpe, assessore al bilancio in tre giunte di centrosinistra nella vicina Priverno. Nessun reato ovviamente risulta essere stato commesso dagli amministratori dem, ma il particolare sembra soltanto confermare una certa vicinanza tra il locale Pd e la suocera di Soumahoro. affaritaliani.it