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Roma, 29 nov. – Il governo Meloni “non si è mai nascosto sull’invio di invio armi all’Ucraina. Il ministro Crosetto ha dato totale disponibilità a riferire alle Camere prima dell’invio. Si tratta di prorogare una norma e l’emendamento era una scelta tecnica per rendere più semplice e veloce il deposito e garantire la conversione entro il 31 dicembre”. Lo ha detto al termine della conferenza dei capigruppo del Senato il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, commentando l’esito dei lavori in commissione, con il ritiro dell’emendamento al decreto Nato-Calabria per la proroga delle forniture di armi all’Ucraina.
“Se le opposizioni ci danno garanzie di convertire un decreto entro il 31 dicembre, il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Difesa Crosetto, prenderà in considerazione la possibilità di un decreto”, ha aggiunto.”Il Governo informerà sempre il Parlamento su quello che farà secondo la procedura già standardizzata”, ha spiegato Ciriani, secondo il quale il nuovo testo potrebbe approdare in Cdm “questo giovedì o il prossimo, il calendario è molto affollato valutiamo la percorribilità di questa strada”. (askanews)
L’aiuto militare che l’Italia ha deciso di offrire gratuitamente all’Ucraina dopo l’invasione subita dalla Russia è davvero notevole. Secondo una valutazione fatta dall’Osservatorio Mil€x le spese militari italiane per il supporto a Kiev ammonterebbero a oltre 450 milioni di euro. La stima è diffusa alla vigilia di un nuovo dibattito parlamentare che toccherà anche il tema della cessione di armi all’Ucraina, in vista di un possibile sesto decreto interministeriale con dettaglio di materiali da inviare a breve alla volta di Kiev.