Delle nozze gay nessuna traccia, ma sull’omosessualità “nella Bibbia c’è scritto di peggio e anche in modo più esplicito: l’omosessualità è un abominio”.
Lucio Malan finisce nella bufera politica e social per le sue dichiarazioni sulla Legge Zan, in cui cita il libro del Levitico che condanna i rapporti tra persone dello stesso sesso. Parlando a “Un giorno da pecora”, Malan risponde alle domande sul perché della sua “fuga” da Forza Italia e cita, come esempio, la posizione del governo Draghi sul disegno di legge Zan. “Io sono contrario”, ribadisce confermando la dura battaglia sostenuta al Senato. Un “no” che stride con la Chiesa valdese, di cui Malan fa parte. “Vero” risponde il capogruppo, ma osserva: “Noi non abbiamo dovere di obbedienza, la Chiesa valdese è fondata sulla Bibbia e non sulla gerarchia”. Incalzato, ricorda le parole della Bibbia che sono nel Vecchio e nel Nuovo Testamento e accende la polemica.
Le reazioni delle opposizioni
Durissimo Carlo Calenda, che twitta contro le parole “indegne e sintomo di una profonda ignoranza”. Il leader di Azione contesta che “se le nostre regole derivassero dal Vecchio Testamento, non saremmo molto diversi dai talebani”. Ne fa invece quasi una questione personale Mara Carfagna: “Grazie Malan per aver spiegato perfettamente perché sono in Azione e non più con voi”, è il messaggio caustico della presidente di Azione. Dal Pd è invece Alessandro Zan, padre della legge contro l’omofobia, a chiamare in causa il presidente del Consiglio: “Questa è anche la posizione di Giorgia Meloni e del primo partito di governo?”. Si accoda il presidente dei senatori dem, Simona Malpezzi, che tuona: “Si può essere contrari alle unioni civili, ma definire l’omosessualità un abominio perché lo dice la Bibbia (che lascerei fuori dal dibattito politico) è davvero grave”.
All’attacco pure il Movimento 5 Stelle
“Come fa Malan a non rendersi conto che accostare l’omosessualità alla parola ‘abominio’ è davvero sconcertante?”, chiede la capogruppo Barbara Floridia. Dichiarazioni che sono la prova di “una destra reazionaria e illiberale”, denuncia invece il segretario di +Europa, Benedetto Della Vedova. Dal canto suo la presidente di Arcigay, Natascia Maesi, punta il dito contro le parole “gravi” del senatore, che “brandisce testi sacri per promuovere l’odio contro le persone omosessuali”. Angelo Bonelli, di Alleanza Verdi e Sinistra, chiede al premier Meloni di prendere ufficialmente le distanze dalle parole del senatore: “Il presidente del Consiglio chiarisca subito se le parole del senatore Malan sull’omosessualità come abominio sono la linea del suo governo”.
La replica di Malan
Alla girandola di reazioni, Malan ha replicato dicendo di essersi “sempre battuto per la libertà religiosa e per la libertà sessuale delle persone”, accusando l’opposizione di non aver compreso le sue parole. “Non ho detto che l’omosessualità è un abominio. Al conduttore della trasmissione che mi chiedeva come mai fossi contrario al ddl Zan, visto che la chiesa valdese di cui sono membro è favorevole, ho risposto che la chiesa valdese è fondata sulla Bibbia, che è molto severa sull’omosessualità. E su specifica richiesta del conduttore ho citato, come esempio Levitico 18:22. La prossima volta, per evitare problemi di comprensione a chi mi ha attaccato, mi limiterò a citare il numero del versetto”. www.tgcom24.mediaset.it